lunedì 27 febbraio 2012

Recensione Marching Out 1985

 
Album: Marching out
Autore: Yngwie J. Malmsteen
Anno:1985
Genere: metal neoclassico
Etichetta: Polydor
Voto: 92/100






Secondo album di Malmsteen coi suoi Rising Force. Quasi da subito ci si rende conto delle differenze dal primo: un sound più tagliente e un carattere più aggressivo contraddistinguono l'album Marching out. 




Si apre con “Prelude”, preludio di un altra pietra miliare nel metal anni 80, che parte subito forte con “I'll see the light tonight”. Uno dei riff più conosciuti di Malmsteen e proposto spesso nei live.

Subito in secondo piano si ode il grande Soto. Dopo un album in cui si era fatto sentire poco, ora può dare (e da) il meglio di se. L'album infatti, contrariamente al primo, è prevalentemente cantato, solo due i pezzi strumentali (tre considerando anche Prelude).

Terzo pezzo: “Don't let it end”. Uno dei pezzi in cui la sopraccitata voce di Soto irrompe con maggior aggressività. Il pezzo parte con un bellissimo arpeggio di Malmsteen, pulito e calmo. Poi la batteria da la carica ed ecco che la distorsione della Strato si fa sentire di nuovo. Si hanno 4 minuti di energia pura.
Segue “Disciples of hell” con un intro di chitarra classica molto bello. Il pezzo prosegue con un altro riff piuttosto cattivo, sempre sulla carica emotiva dei precedenti.
Quinto pezzo, un classico dello svedese: “I am a viking”. Parte con un altro gran riff, più tecnico dei precedenti. Il pezzo è molto cadenzato. L'assolo tira molto. Particolare l'armonizzazione con cui si conclude il brano che rende perfettamente l'idea dell'ondeggiare del mare.

Segue un pezzo strumentale "Overture 1383". Questo brano contrariamente a quanto ci si possa aspettare non è una velocissima sequenza di note, ma è un pezzo relativamente tranquillo, in cui Malmsteen da molto rilievo al suo vibrato (caratteristica peculiare del Maestro e della sua chitarra con manico scalopped) piuttosto che alla sua velocità. Idem per l'ultimo pezzo, che da il nome all'album, anche questo strumentale. Entrambi molto belli e ricchi di emozione, non vuoti tecnicismi.

Si riparte a tutta forza con l'esplosiva “Anguish and fear”. In questo brano, oltre a Malmsteen, risalta dando un'ottima prova di sé il batterista Johansson. La carica continua con “On the run again”. Quest'ultimo è un pezzo che personalmente adoro. La performance dal vivo nel tour del 1985 è davvero esaltante, grazie ad una voce implacabile ed un riff da paura.
Continuando si ascoltano altri due pezzi molto belli, molto metallici, in cui la chitarra la fa da padrona:"Soldier without Faith" e "Caught in the Middle".

Così quest'album, nato dalla vena di un 22enne con una passione travolgente per il metal e la musica classica, giunge alla fine, regalando un altro capolavoro alla storia della musica heavy metal.


TRACKLIST
1. "Prelude"
2. "I'll See the Light, Tonight"
3. "Don't Let It End"
4. "Disciples of Hell"
5. "I Am a Viking"
6. "Overture 1383"
7. "Anguish and Fear"
8. "On the Run Again"
9. "Soldier without Faith"
10. "Caught in the Middle"
11. "Marching Out"

CREDITS
Yngwie J. Malmsteen: Chitarre, Background Vocals, Moog Guitar Pedals
Jens Johansson: Tastiere
Anders Johansson: Batteria
Marcel Jacob: Basso
Jeff Scott Soto: Voce


Marcingh Out Back

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