Intervista di Carmelo Giordano
L'idea di intervistare il chitarrista nordico, la rivelazione della sei corde di questo decennio - non me ne vogliano gli estimatori di Steve Vai o Joe Satriani, ma il biondocrinito occupa un posto di maggior riguardo nel cuore di chi scrive - era una delle ultime cose che il sottoscritto si aspettava di fare. Certo, avevo sentore dell'uscita di un lavoro live del personaggio, a torto, considerato tra i più intrattabili - specie dopo il viaggio a Mosca in occasione del Festival contro la droga, e dopo quanto raccontatomi dai giornalisti di quel paese in merito alla fama che l'asso della sei corde si era appunto creato nel paese della Glasnost - ma mai avrei pensato di trovarmi catapultato, grazie ad una semplice telefonata, nell'ottica di incontrare Yngwie nel giro di pochi giorni... E così, una settimana dopo la fatidica telefonata, eccomi instradato in direzione di Milano, presso la sede della Polygram, ove dopo non molto si consumerà l'evento. Con una serie di domande che turbinano nella mia mente mi ritrovo, mio malgrado, letteralmente imbottigliato sulla tangenziale a seguito di un incidente occorso poco tempo prima ad altri automobilisti. Dopo una spasmodica attesa - ormai in ritardo - ed una serie di giri a vuoto alla ricerca di un parcheggio in pieno centro, finalmente, quasi come in un soggetto da film fantozziano, riesco ad arrivare alla meta. Il tempo di riprendere fiato et... voilà: messer Malmsteen si materializza innanzi ai miei occhi; in braccio, la sua fida compagna: la mitica Stratocaster. Ma prima di torchiarlo c'è spazio per i convenevoli: Metal Shock si presenta ed Yngwie apprezza.
- SI PARTE COSI' SUBITO A RAZZO, PARLANDO DEL LIVE ALBUM...
Questo album, "Live In Leningrad" è frutto di quella che è stata un'esperienza diversa, un qualcosa di nuovo che ho vissuto in prima persona proprio andando a suonare in Unione Sovietica. Non avevamo mai fatto niente del genere: 11 shows di fila a Mosca e 9 a Leningrado; tutti sold out. Si è trattato di un successo pazzesco, paragonabile solo ad una grande ubriacatura. Il pubblico è stato fantastico, ci ha letteralmente amato in ogni momento dello show. L'idea di realizzare un album che contenesse quelle emozioni è maturata proprio grazie a queste manifestazioni di calore che il pubblico russo ci ha tributato.
- NONOSTANTE QUESTO SUCCESSO OLTRECORTINA, SEMBRA CHE LA LINE UP DEI RISING FORCE ABBIA, O STIA, SUBENDO DEI CAMBIAMENTI. HO LETTO CHE JOE LYNN TURNER E' IMPEGNATO SU ALTRI FRONTI, CHE SIA STATO ADDIRITTURA CONTATTATO DAI DEEP PURPLE E CHE ANCHE JENS JOHANSSON NON SIA PIU' DELLA PARTITA: VUOI RACCONTARMI COME STANNO EFFETTIVAMENTE LE COSE?
Innanzitutto, quando si parla dei Rising Force, si parla della mia band e quindi non ha importanza chi ci suona. E' comunque da parecchio tempo che non ho contatti con loro. Ultimamente sono stato due mesi a Londra per curare il missaggio dell'album e poi a Miami, dove mi sono trasferito, ed ho trascorso molto del mio tempo a scrivere canzoni. Comunque è ancora tutto nell'aria, come ti ho detto non li ho più sentiti, di conseguenza non ho ancora deciso niente con nessuno. Potrà anche darsi che i Rising Force cambino faccia, ma al momento solo una cosa è certa: voglio fare qualcosa di differente rispetto a prima, non m'importa con chi lo farò.
- MOLTI DEI MIEI COLLEGHI DELLA STAMPA ESTERA CONTINUANO A DIPINGERTI COME UN MOSTRO, UNA PERSONA INTRATTABILE - COSA CHE NON MI PARE ASSOLUTAMENTE VERA. MA PERCHE' TI TRATTANO IN QUESTO MODO?
Hai ragione, tutto ciò che stai dicendo è vero. Penso di essere stato trattato diverse volte in modo molto indelicato ed ingiusto da molti magazines stranieri. Per fortuna non sempre: diciamo che nella metà dei casi sono stato trattato nel verso giusto, mentre nel restante 50% mi hanno trattato molto male. Sono stati certi giornalisti - di cui non faccio il nome - a crearmi questa immagine da 'bad boy', ma comunque non mi preoccupo più di tanto di queste cose, anzi, sotto certi aspetti la cosa diventa molto divertente. L'importante è quello che pensano le persone che mi conoscono veramente!
- SO CHE PER UN CHITARRISTA E' MOLTO IMPORTANTE MANTENERSI IN ESERCIZIO CON IL PROPRIO STRUMENTO. VISTO E CONSIDERATO CHE SEI MOLTO SPESSO IN GIRO PER IL MONDO, RIESCI ANCORA A TROVARE IL TEMPO NECESSARIO PER FARLO?
Questa è una buona domanda! Da quando sono diventato un uomo pieno di impegni, ciò è diventato difficile. Dovrei passare la maggior parte del mio tempo impegnato in cose come missare i miei lavori, andare in giro a fare promozione con interviste come quella che sto facendo adesso, viaggiare sempre per fare 'promozione', come ti dicevo, o perché sei in tournée, scrivere i testi delle canzoni che realizzo, mi occupano tantissimo, anche se la pratica con lo strumento riveste un'importanza primaria. Ma comunque cerco sempre di tenermi in allenamento, di prendere la chitarra - che mi porto sempre dietro - ogni momento in cui posso farlo. Sfrutto al massimo il tempo che mi rimane disponibile.
- SUPPONGO CHE A FURIA DI SUONARE PER MOLTE ORE AL GIORNO SI POSSA INCAPPARE IN TENDINITI, IN FASTIDIOSISSIME INFIAMMAZIONI ALLE MANI. HAI MAI AVUTO DI QUESTI PROBLEMI?
In passato, sino a cinque anni fa, quando suonavo ore ed ore per perfezionarmi. Era una cosa che mi procurava molti fastidi, specie se poi, dopo tutto quel tempo passato esercitandomi, dovevo esibirmi dal vivo. Era piuttosto seccante. Fortunatamente ora - mi mostra le mani - non ho più di questi problemi, sicuramente perché non passo più tante ore come allora ad andare su e giù sulle corde.
- HO LETTO IN ALCUNE INTERVISTE CHE HENDRIX E BLACKMORE HANNO UN CERTO ASCENDENTE SU DI TE. QUANTO C'E' DI VERO IN TUTTO CIO'?
Si tratta degli stimoli che mi hanno portato a suonare la chitarra, non ho mai negato questo loro ascendente su di me. Solo che ad oggi non hanno alcuna importanza per me. Le mie influenze derivano da musicisti classici come Bach, Vivaldi, Nicolò Paganini ed è su di loro, sul loro modo di scrivere e comporre che ho sviluppato il mio stile sulla chitarra, che, tutto sommato, rimane uno stile personale, facilmente distinguibile fra molteplici altri. Non mi sono mai sentito portato a copiare altri chitarristi, nè tantomeno ne ho ascoltati.
- COME VEDI TUTTA L'ONDATA DI CHITARRISTI ULTRAVELOCI, QUELLI DI 'CASA' VARNEY, TANTO PER INTENDERCI. GENTE COME MACALPINE O VINNIE MOORE, TANTO PER CITARNE QUALCUNO?
Non so, non ho molti rapporti con loro. Penso solamente che hanno tutti cercato di copiarmi, tentando di suonare nel mio stesso modo. Loro dicono di possedere uno stile personale, ma non credo proprio che sia così. Comunque, vaff*****o, non m'importa più di tanto. Io sono la sola persona che è così in tutto ciò che fa!
- YNGWIE, TOGLIMI UNA CURIOSITA': TI VEDO SEMPRE CON QUESTA CHITARRA, MA PER SUONARE USI SOLO LE STRATOCASTER OPPURE NE POSSIEDI DELLE ALTRE?
No! Possiedo in tutto 65 chitarre; è - come mi hai detto - che mi si vede sempre con la stessa. Comunque uso anche Gibson SG, Gibson Les Paul, Gibson Flying V, ma posso dire senza ombra di dubbio che la Fender Stratocaster è la mia chitarra!
- OK, VISTO CHE MI HAI PARLATO DI CHITARRE, DIMMI QUALCOSA SUL TUO EQUIPAGGIAMENTO TECNICO.
Beh, dal vivo uso 24 testate Marshall da 50 watts e 27 casse Marshall con 4 coni Celestion da 25. Uso - sempre dal vivo - un rack costruito appositamente per me con un pitch transposer, due digital delay (unità di ritardo, nda) ed un noise reduction Hush 11C. Ho poi molti altri effetti, che non ti sto ad elencare anche perché non li uso quasi mai!
- MI HAI DETTO CHE ADESSO VIVI A MIAMI: COME MAI HAI OPTATO PER QUELLA CITTA'?
Perché ho bisogno di essere tranquillo per poter comporre. Vivere a Los Angeles o ad Hollywood ti distoglie da quello che è il tuo interesse primario. Passi da un party all'altro e poi ti capitano cose come l'incidente che ho avuto io. Ci sono troppi stimoli esterni per poter permettersi di stare tranquilli.
- QUAL'E' L'ALBUM CHE PREFERISCI TRA QUELLI CHE HAI REALIZZATO?
Come chitarrista amo molto "Trilogy", proprio perché è un album dove la chitarra lavora molto. Come esempio ti cito "Trilogy Suite: Opus 5", è un pezzo che mi soddisfa molto: si tratta di uno strumentale che si muove in tre movimenti e dove il mio modo di suonare la chitarra è pazzesco! Come album con buone canzoni vedo di buon occhio "Odyssey".
- QUANDO HAI SUONATO A MILANO, LO SCORSO DICEMBRE, HO NOTATO CHE NELLE PRIME FILE C'ERANO PARECCHIE RAGAZZE. MOLTE DI LORO CANTAVANO ALL'UNISONO CON JOE TUTTE LE CANZONI. COSA NE PENSI?
E' vero, ho visto molte ragazze, belle ragazze. Mi piace davvero l'Italia, Milano e le sue donne. E' stato veramente molto bello, una grande esperienza. Che posso dire d'altro?
- NON CREDI CHE TI VEDESSERO ANCHE COME UN SEX-SYMBOL?
Se a loro piace così, che sia così, la cosa non mi disturba minimamente... anzi!!
- SAI CHE IAN GILLAN NON CANTA PIU' CON I DEEP PURPLE?
Sì, penso che sia una cosa terribile, ma non riesco adesso ad immaginare chi potrà mai cantare in quella band!
- QUAL'E' LA COSA CHE MAGGIORMENTE DESIDERI PER IL FUTURO PROSSIMO?
Desidero avere la giusta promozione per i miei dischi, così che la gente possa venire a sentirmi, e io sono convinto che la mia musica potrebbe e dovrebbe essere ascoltata di più alla radio, alla televisione. Mi sento molto trascurato da certa gente. Desidero che il mio prossimo album di studio abbia una maggior promozione rispetto a quella che hanno avuto i miei precedenti lavori. Questo è quanto maggiormente desidero in questo momento!
- ED E' QUANTO CI AUGURIAMO AVVENGA PROSSIMAMENTE: THANKS, YNGWIE!!
Trascrizione di Valeria Guarnieri.
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