Domande a cura di Alessandra Leoni e Gaetano Loffredo.
Si ringrazia per la traduzione Rachele Leoni.
Ciao Yngwie, sentiti il benvenuto su SpazioRock! Siamo molto onorati di averti con noi.
Grazie.
Come stai?
Sto bene. Ho fatto un'estenuante promozione degli album, facendo molte interviste. Penso che questa sia la settima per oggi. Sono appena tornato da New York dove sono stato in TV e ho fatto delle cose là. E prima di questo ho avuto dei fotografi giapponesi che hanno scattato delle foto alle mie Ferrari per una rivista di macchine. E' stato folle, troppo folle!
Penso che "Renteless" sia un aggettivo che si addica a te ed al tuo stile. Vuoi sempre migliorare te stesso, album dopo album.
Immagino che sia il significato che abbia preso essenzialmente. Volevo iniziare a scrivere delle canzoni e ho voluto dare il massimo: sangue, sudore e lacrime. Se sono veramente concentrato e mi sento bene, allora andrà sicuramente tutto bene. In passato certamente ci sono state un sacco di distrazioni. Ora sono molto concentrato, molto dinamico e ho molta energia. Voglio spingermi fino a dove è possibile arrivare. Quindi, beh, immagino sia così.
Sicuramente, hai una passione incredibile per la musica e per la tua chitarra. Ma è bello vedere qualcuno come te che ancora vuole fare della gran bella musica.
Oh, grazie mille! (ride)
In "Relentless", la velocità, dell'heavy metal e la precisione si fondono, dando all'ascoltatore un altro album ricco di ottimi spunti che ho potuto apprezzare. Vuoi parlarci un po' della sua fase di composizione e di registrazione?
Ma certo! Ho fatto come ho sempre fatto. Ho registrato tutto in un solo posto, cioè casa mia. Non è un piccolo studio in casa, ha molto di più di quanto immagini. Quindi, quando l'ispirazione arriva, mi chiudo lì dentro e registro. E se non dovesse arrivare, semplicemente non entro in studio e non registro. Praticamente, hai il lusso del non dover fare qualcosa per forza se non te la senti. Un grande studio ti costa sui 4, 5.000 dollari al giorno e puoi registrare ciò che ti piace, ma anche ciò che non ti piace. Quindi per me è fantastico, perché registro in base alla mia ispirazione. Qualche volta mi è successo di trovare l'ispirazione mentre guardavo la tv, penso a come suonare la chitarra e poi corro nello studio e registrare tutto. Ho il lusso di fare questo quando voglio.
Com'è
stato lavorare con Tim "Ripper" Owens? Penso che sia adatto al tuo
stile e alla tua musica, così come stesse bene con i Judas Priest e gli
Iced Earth. E' un bravo cantante.
Oh certo, è molto bravo.
C'era qualcosa che differisce nel modo in cui hai lavorato per "Relentless" rispetto agli altri dischi?
Si, forse qualcosa di diverso c'è, perché ho cambiato il modo di registrare con Pro Tools. Un po' di anni fa ero favorevole a Pro Tools, ma poi l'ho abbandonato. Molta gente vuole fare tutto con Pro Tools ed un computer, ma ho tutto qui, il mixer, e tutto il necessario per registrare. Insomma, il classico modo per registrare gli album. Ed io uso questi mezzi adatti alla registrazione invece che Pro Tools come registratore. Quello che succede è.. Beh, prendiamo ad esempio la intro "Look At You Now" . Quella non era propriamente una intro, ma era qualcosa venuto fuori mentre suonavo la canzone. Questa è la grande differenza e la sto apprezzando molto.
Trovo, tra l'altro, che in "Relentless" ci sia un'ottima produzione.
Grazie.
Ho sempre voluto porgere questa domanda ad un chitarrista di fama internazionale. Quali tra questi aspetti sono più importanti: la tecnica oppure l'istinto?
Sfortunatamente, non è una cosa che puoi scegliere. Devi possederli tutti: passione, istinto, improvvisazione, tecnica, varietà in fatto di musica.... Devi avere tutte queste caratteristiche. E' come una Ferrari: ha le gomme, un motore, un volante, i sedili... Non puo avere una sola cosa, devi avere assolutamente tutto!
Ti ho chiesto questo perché certe volte le persone ed i fan di chitarristi particolarmente talentuosi sono troppo severi: penso che ci vogliano sia tecnica che istinto. Invece io penso che si possa avere entrambi nella musica. E poi, finché ti piace questo o quel musicista, che importa di essere troppo puntigliosi sulla tecnica?
La gente ha una propria logica... ossia sono illogici! Adesso, sto guardando il mio gatto: ha il pelo, ha le zampe... ha tutto! Senti, bisogna essere dei musicisti completi. Proprio come Niccolò Paganini! Non avrebbe potuto fondere sentimento e passione se non avesse avuto tecnica! E' totalmente illogico pensare così. Se non hai la tecnica non puoi forzare le tue sensazioni! Non sarai mai bravo quanto Itzhak Perlman nel suonare il violino, non suonerai mai Vivaldi, non suonerai mai nemmeno Paganini. Suonavano con bravura, passione e tecnica! Non puoi avere l'uno senza l'altro.
Ed ora, torniamo indietro al tuo passato: hai avuto un terribile incidente in auto, non è così?
Sì, molto tempo fa. Circa 24 anni fa. E' stato terribile, ho imparato che bere e guidare non vanno d'accordo.
Suppongo ti abbia cambiato la vita.
Non è cambiata poi così tanto allora, è cambiata in questi ultimi anni. Ho smesso di fumare e bere circa sei anni fa. L'unica cosa che mi piace è saltare sulla mia Ferrari, le colleziono, ne ho 4 e ne sono molto felice. Ho trovato la mia felicità, e sto nel mio studio a suonare aspettando che qualcosa accada, se sono ispirato. E' molto meglio ora, perché avevo troppe distrazioni allora, come il bere o cavolate del genere. Non mi piacciono più queste cose, e sinceramente mi sento più felice, concentrato e più sveglio.
E per quanto riguarda la tua vita come musicista? E' cambiata da quell'incidente?
(tossisce) Sì e no. Come ho detto prima, sono molto più concentrato ora rispetto a prima. In passato ero meno accurato nel registrare, ora sono più attento e tendo ad essere preciso.
Nel 2009 hai pubblicato un DVD live piuttosto raro: "Live In Korea". Hai per caso un'altra rara registrazione che vorresti pubblicare presto?
Si, ne avevamo pubblicato uno con una qualità mista. E' una compilation di performance riprese dai fan, il mio tour manager e da qualche emittente TV. C'è un concerto fatto a Milano tra l'altro. Se fossi un fan, mi piacerebbe molto possedere questa registrazione perché ci sono delle performance diverse.
Che cosa ne pensi dei fan italiani e degli italiani in generale?
Amo l'Italia, è il paese dei miei sogni. Sono nato in Svezia, ma amo, amo follemente la Sicilia. Sono stato a Bologna, Milano, Maranello..
Per la Ferrari, immagino!
Certamente!
Una domanda circa le tue band passate. Ho ascoltato "No Parole From Rock ‘n' Roll" degli Alcatrazz e mi piace ancora molto quell'album. Allora, tu eri un giovane chitarrista promettente e quell'album e quella band hanno dato una bella spinta alla tua carriera. Quali sono i ricordi della band e di quegli anni?
Penso che sia stato un periodo molto interessante e come hai detto ero molto giovane. Nello stesso giorno, mi sono stati offerti due posti in due band diverse. Graham Bonnet mi aveva chiesto di unirmi alla sua band e di suonare la chitarra e ho scelto Graham Bonnet perché era molto goffo. Non sapeva quale direzione volesse prendere; quindi, sono arrivato e ho scritto tutti i pezzi. Non era proprio la mia band, ma mi sono divertito e ho fatto il giro del mondo ... Ma i ragazzi della band erano parecchio più grandi di me ed erano un po' irritati. Era chiaro che me ne sarei andato per la mia strada ... Ma comunque è stato divertente!
Ora, ho bisogno di una tua opinione riguardo il mio chitarrista preferito in assoluto, Ritchie Blackmore: che ne pensi di lui?
Quando avevo otto anni, mia sorella più grande mi diede "Fireball" dei Deep Purple. Quando avevo otto anni abitavo in Svezia e per tutto il giorno non facevo altro che imparare assoli. Quando avevo nove o dieci anni mi regalarono "Made In Japan" e imparai a suonarlo tutto. Quindi, ovviamente lui era il mio dio. Mi piacciono le cose che ha fatto. Chiaramente, non suono più così, ma quando ero un ragazzino, era positivo che imparassi le sue cose.
Che ne pensi dei tuoi amici Joe Satriani e Steve Vai?
Oh, sono grandiosi. Sono grandi chitarristi e sono delle bellissime persone.
Pensi di essere più bravo di loro?
(ride) Sono meglio di me in quello che fanno, io faccio quello che faccio. Non temo il confronto, perché io faccio altro. Sono diversi da me e suonano in modo diverso.
Hai dei ricordi del povero Ronnie James Dio?
Oddio, sì. Quando avevo dodici anni ho visto il mio primo concerto in assoluto ed era quello dei Rainbow ai tempi del tour di "Rising". Ho visto Ritchie e Ronnie Dio e la band suonare ed ero un loro grande fan. Poi, quando ero un ragazzo, sono stato negli Stati Uniti e con dei ragazzi sono andato in questa pizzeria e ho trovato Ronnie lì. Siamo diventati in quel momento amici, quasi trent'anni fa. È stato un caro amico e decisamente il miglior cantante al mondo. Gli voglio bene.
Abbiamo perso un altro grande cantante quest'anno. Intendo Steve Lee dei Gotthard.
Conosco la band di nome!
Grazie mille Yngwie, ora ho un'ultima domanda per te. Verrai in Italia presto?
Certo! Certo! Il prima possible!
Bene, e allora sentiti libero di lasciare un messaggio a tutti i tuoi fan ed agli utenti di SpazioRock.
L'Italia ha un posto speciale nel mio cuore e ogni volta che vengo, lo faccio per visitare il paese. Amo il cibo, la gente e le macchine. Non vedo l'ora di tornarci e spero che vi piaccia il mio nuovo album "Relentless".
Grazie mille per il tuo tempo e la tua pazienza. Grazie per l'intervista!
Grazie mille. Ciao.
Nessun commento:
Posta un commento