sabato 10 marzo 2012

Intervista del 1988

Intervista di Piergiorgio Brunelli


      L'ultima (e prima volta) che Malmsteen ha suonato a Londra fu al Marquee ed in quella occasione fu oggetto di un clamoroso equivoco. In quei giorni si parlava quasi solo ed esclusivamente di Bruce Springsteen che era in città e si apprestava a suonare concerti allo stadio di Wembley. L'assonanza tra i due nomi è ovvia anche a chi non si intende di musica e la cosa fu sufficiente per attirare una marea di persone in Wardour Street, nella speranza che quello di Yngwie fosse un show 'segreto' del Boss. Singolare fu il vedere lo svedese entrare nel locale circondato di guardie del corpo e da un muro di indifferenza.

      Dopo 4 anni Yngwie ricorda ancora quella sera…

      Y.M.: Ero, purtroppo, consapevole di quello che stava succedendo e dell'equivoco. Non è una cosa che amo ricordare. Lo show fu OK ma non mi divertii dopo quel preambolo.

-COME MAI NON HAI BASATO LA TUA CAMPAGNA DI PIU' SUL MERCATO EUROPEO ED HAI LASCIATO SCORRERE TUTTO QUESTO TEMPO PRIMA DI TORNARE IN TOUR DA QUESTE PARTI ?

Fino ad ora sono stato gestito da managers terribili che credevano solo nel mercato americano. Sono stato derubato di 7 milioni di dollari per tutto quello che ho fatto fino ad ora e la loro politica era quella secondo la quale l'eccessivo costo di suonare in Europa non gli avrebbe consentito di fregarmi altro denaro, perché nessuno ci avrebbe guadagnato. Ho sempre voluto suonare.

-PER TE ''ODYSSEY'' ERA QUASI L'ALBUM DELLA VERITA'. COM'E' ANDATA LA TOURNEE AMERICANA ?

Abbastanza bene…quella giapponese è andata meglio. Gli States non sono stati all'altezza delle previsioni perché il mercato era assai magro con 5 grosse bands in tournée allo stesso tempo. L'album, in retrospettiva, non ha raggiunto le quote che mi aspettavo a causa della scarsa promozione. Musicalmente, credo di poter dire, che non mancasse di nulla, combinando sia l'aspetto heavy che quello classico che quello commerciale. E' andato meno bene di quanto pensassi.

-SENZA OFFESA, MA MI PARE CHE ANCORA TI MANCHI QUEL QUID CHE TI FA PASSARE DALLO STATUS DI GUITAR HERO A QUELLO DI ARTISTA DI SUCCESSO INTERNZAIONALE. E' PIU' LA GENTE CHE VIENE AL CONCERTO PER VEDERE TE CHE SUONI LA CHITARRA CHE NON QUELLA CHE VIENE PER VEDERE UNA BAND IN AZIONE.

Io faccio quello che mi piace e non cambio direzione. Se la gente è così ottusa che non riesce a capire che con un album come ''Odyssey'' cerco un po' di accontentare i gusti altrui, beh, non so che cosa dire. O ti accusano di essere troppo oscuro, oppure ti accusano di essere troppo commerciale. Credo che la gente sia stata assai confusa da questo album perché c'erano inclusi tutti gli aspetti. Avrebbe dovuto accontentare tutti, ed invece no. Che cosa vogliono da me ? Datemi una chance. Il pubblico mi considera un chitarrista, ma, in primis, sono un compositore e, poi, un chitarrista. Non sono solo un eroe della chitarra, c'è qualcosa di più in me che dovrebbe essere individuato ed apprezzato.

-L'ARRIVO DI JOE LYNN TURNER HA MIGLIORATO O PEGGIORATO LE COSE ?

A me piace molto come persona, ma sfortunatamente non è stato l'asso nella manica che mi aspettavo che fosse. Mi aspettavo che elevasse il progetto molto più di quanto non abbia fatto. Non è solo colpa sua, però le cose sono rimaste come prima per quello che riguarda la band.

-HAI INTENZIONE DI CONTINUARE IL TUO RAPPORTO DI LAVORO CON JOE ?

Per ora sì, non ci sono state conversazioni avverse a ciò. Ci sono stati molti pettegolezzi a riguardo, ma lui non mi ha detto nulla delle sue intenzioni. Ha lavorato con i TNT per un po' di backing vocals, ma è ancora il mio cantante. Ultimamente non ci siamo visti molto, anche se da sei mesi abitiamo entrambi a New York.

-QUANTO TI HA INFLUENZATO L'INCIDENTE D'AUTO CHE HAI AVUTO L'ANNO SCORSO IN CALIFORNIA ?

Inizialmente era un fatto fisico, perché ero abbastanza malmesso. Mi sono ripreso perfettamente fisicamente e mi sento meglio di prima. Mentalmente ha cambiato alcune idee sulla vita.

-DAL VIVO SEI SEMPRE IL MAESTRO DI CERIMONIE, IL MAGO DAI MILLE TRUCCHI ALLA CHITARRA, ECC…COME ACCIDENTI FAI A SUONARE A QUELLA VELOCITA' E NON FARE UN MARE DI ERRORI, ANCHE CONSIDERATO CHE LA TUA CHITARRA ASSUME, SPESSO, POSIZIONI IMPROBABILI PER UN CHITARRISTA ?

Non faccio errori, perché ho sviluppato uno stile in cui posso gettare la chitarra per aria e riuscire ancora a suonarla senza sacrificare nessun accordo. Se non ci fossero tutte quelle improvvisazioni spettacolari sarebbe come ascoltare un disco ed allora che cosa ci viene a fare la gente ai concerti ? Non mi è mai piaciuto starmene fermo impalato facendo scoppiare una bomba qua e là o sparare un laser per far divertire il pubblico. Preferisco divertirlo con la mia performance sia musicale sia fisica. Non è facile suonare in quel modo, credimi. Ci vuole tanto lavoro ed esperienza per riuscire e c'è sempre il dilemma tra il voler suonare pulito ed il non voler sembrare un novellino. Credo di essere arrivato ad un punto in cui appaio abbastanza bilanciato in tutti i sensi.

-SUONI SEMPRE LO STESSO ASSOLO ?

No, è sempre diverso e non lo provo mai. Lo creo al momento e lo stesso accade anche sul disco.

-TI CAPITA MAI DI TROVARTI A SUONARE QUALCOSA CHE HAI GIA' ESEGUITO PRECEDENTEMENTE PER ERRORE ?

Raramente mi capita di farlo e, se succede, succede all'inizio dell'assolo dopodiché parto per la tangente.

-SPENDI MOLTO TEMPO CON LA CHITARRA A FARE PRATICA ?

No, non ho mai passato ore alla chitarra a fare delle scale e tantomeno di questi tempi lo faccio. Quando prendo in mano la chitarra suono, non faccio pratica. Mi diverto con la chitarra, se fai pratica ti annoi e diventi statico e ripetitivo. Io cerco di evitarlo ed improvvisare per espandere il mio orizzonte.

-I CHITARRISTI LEADERS DI UNA BAND SEMBRANO SEMPRE ESSERE PERSONE DIFFICILI DA ACCONTENTARE, LO SEI ANCHE TU ?

No, non credo di essere difficile e dispotico, solo non ho trovato il cantante giusto ed ho dovuto fare dei cambiamenti. Potrei essere assai più arrogante di quello che sono. Nonostante sia in una posizione di comando cerco sempre di ascoltare l'opinione di chi mi sta attorno. Non seguo necessariamente quello che mi dicono, ma, almeno gli do una chance. Credo che quella domanda dovrebbe essere fatta a quelli che lavorano con me, so che non credono che io sia uno stronzo. Sono fermo nelle mie decisioni perché non mi piace perdere tempo, ma cerco di farlo senza dare fastidio a nessuno.

Trascrizione di Valeria Guarnieri.

Intervista del 1989 dopo il Tour di Odyssey

Intervista di Roberto Gandolfi


      Yngwie Malmsteen, l' alternativa tecnica al funambolismo gustoso e pieno di vita di Eddie Van Halen, l' esecutore più veloce di scale eolie e frigie che il rutilante mondo dell' heavy possa vantare, sta forse passando il momento più delicato di tutta la sua carriera artistica. In effetti, anche se non c'è nulla a livello ufficiale che possa confermare quanto appena scritto, sono proprio le voci di corridoio a raccontarci di un Malmsteen non proprio soddisfatto dell' esperimento con Joe Lynn Turner, nonostante "Odyssey" contenesse del buon materiale (soprattutto dal punto di vista compositivo), ed ora pronto a prendersi un momento di pausa prima del suo prossimo assalto al mercato.
      Dobbiamo quindi intendere come puro pretesto per prendere tempo la pubblicazione di un capitolo dal vivo registrato in Unione Sovietica, più che come la elaborazione o la chiusura di un episodio del suo percorso artistico. Così, nei prossimi mesi lo scandinavo passerà il suo tempo a studiare una formula con cui si dovrà ripresentare il prossimo anno o cercherà di trovare un altro jolly che sia in grado di portare il giusto equilibrio compositivo tra partiture tecniche e melodia. In caso contrario, Yngwie potrebbe cominciare a non essere più un buon affare per le majors (vi ricordo che già nel periodo che intercorreva tra "Trilogy" ed il suo rilancio si era parlato nelle alte sfere della discografia statunitense di affiancarlo ad uno o più songwriters), e di conseguenza la sua buona stella potrebbe anche finire per tramontare: peraltro, anche dal punto di vista fisico l' axeman svedese non sembra essere ancora a mille e nella sua ultima tournée europea lo ha ampiamente dimostrato.
      Anche in quel di Milano, nonostante lo show sia stato di buon livello, l' uso dell' arto infortunato non è parso ottimale soprattutto se teniamo conto che in qualsiasi esibizione precedente al suo incidente, l' asso scandinavo era sempre apparso molto più fluido nell' esecuzione dei brani in repertorio.
      Il vostro H M ha sfidato la natura taciturna del guitar hero in questione, si è recato nella tana del lupo per incontrarlo e fare con lui il punto della situazione, approfittandone anche per ripercorrere velocemente i momenti più importanti della sua carriera solista.

- PER QUALE MOTIVO HAI LASCIATO GLI ALCATRAZZ ?

Credo che il motivo principale per cui io ed il resto del gruppo non andavamo più d' accordo fosse legato al fatto che il nostro modo di sentire la musica, ma anche di viverla, era diventato molto diverso, quasi insostenibile...o forse eravamo stati sempre differenti in ciò, solo che tale diversità si sono poi manifestate andando avanti nel tempo e con gli albums. Sai, mano a mano che progredisci crescono a dismisura anche le tue esigenze e le mie non erano più similari a quelle degli altri.

- NON SI TRATTAVA ANCHE DEL FATTO CHE NELLO STESSO NUCLEO SI TROVAVANO DUE LEADERS ?

Forse il motivo era anche questo, ma non perché volevamo comandare contemporaneamente; innanzitutto, io e Graham avevamo due caratteri molto forti che spesso entravano in contrasto, poi si trattava di due differenti modi di pensare e questo ha inciso circa la mia permanenza nella band.

- IL SOLO INTRODUTTIVO DI "HOT ON YOUR HEELS" SU "STEELER" E' UN PASSO IMPORTANTE DELLA TUA CARRIERA DAL PUNTO DI VISTA TECNICO...

Ho capito quello che intendi e credo che tu abbia ragione: infatti, a ben pensarci, quello è stato il mio primo tentativo di esprimermi a quel modo con fraseggi insomma che poi sarebbero diventati tipici del mio stile fino ad oggi. Essenzialmente si tratta di un insieme di armoniche 'basse', diminuite e scale frigie, anche se poi ho dovuto lavorare molto su questo modulo espressivo.

- PER QUALE MOTIVO HAI PRODOTTO I THIRD STAGE ALERT DI GIULIO LOMMA ?

Principalmente perché nella band c' erano un paio di buoni amici miei e poi perché mi sono divertito a fare le linee melodiche per "Adagio For A Dead Soldier". Si è trattato, comunque, di un' operazione a basso budget per cui abbiamo dovuto fare le cose un poco in fretta, senza rifinire o ritoccare gli arrangiamenti come avremmo poi voluto.

- COME TI SEI SENTITO NEL RUOLO DI PRODUTTORE ?

Si trattava della prima volta e come tale ero posseduto da una certa frenesia, ricordo che ero sempre impegnatissimo e concentratissimo anche perché non avevo l' esperienza necessaria per fare quel lavoro. Comunque, per il futuro, mi piacerebbe tentare di nuovo di produrre qualche formazione interessante, magari del mio paese d' origine, anche se non ho ancora deciso nulla a riguardo.

- "ODYSSEY", A MIO PARERE, E' IL TUO LAVORO PIU' COMPLETO, IN QUANTO EQUILIBRA LA COMPONENTE TECNICA CON QUELLA COMPOSITIVA; QUESTO, A DIFFERENZA DEI PRIMI TRE. SEI D' ACCORDO ?

Non sono così d' accordo con te quando dividi compositivamente i primi tre lavori dall' ultimo, in quanto io credo che le grosse differenze siano tra i primi due e gli ultimi: "Trilogy", infatti, è compositivamente paragonabile ad "Odyssey" o forse l' ultimo lavoro in studio lo si può considerare quale un' evoluzione a livello songwriting rispetto al precedente. Forse la vera differenza tra gli ultimi due 33 risiede nel fatto che la voce di Joe Lynn Turner ha reso "Odyssey" più commerciale, forse più adatto al mercato americano. E' un dato di fatto che buona parte di questo lavoro sia dal punto di vista compositivo e sonoro piuttosto pesante, nel senso che non si tratta certa di 'wimp-rock', solo che Joe ha cantato tutto il materiale con il suo stile personale e credo che questa sia una cosa buona perché non penso che tutti i 33 debbano avere lo stesso impatto o meglio la stessa impronta.

- COME RITIENI SIA STATA LA TUA ESPERIENZA CON JOE LYNN TURNER ?

Credo sia stata un' esperienza in parte positiva, nel senso che ho lavorato con una personalità molto diversa dalla mia ed il risultato è stato più che buono visto che lui ha grandi capacità vocali, anche se a volte il suo stile è un po' troppo AOR. Se tra noi c'è stato qualche problema, si è trattato esclusivamente di incomprensioni umane, non professionali, nel senso che non sempre riuscivamo a capirci.

- TU CHE SEI UNO DEGLI ESPONENTI PIU' AUTOREVOLI DELL' ULTIMA GENERAZIONE DEI FUNAMBOLI DELLA CHITARRA, COSA PENSI DEI VECCHI MITI DI QUESTO STRUMENTO ?

Su tutti devi mettere Hendrix perché lui è stato l' unico veramente insostituibile e poi adoro Blackmore, così come mi piace molto anche Eddie Van Halen che ha fatto molto per la tecnica chitarristica; ma se devo essere sincero fino in fondo, ti dirò che non ho mai amato molto né Jimmy Page né Jeff Beck, forse perché - a mio parere - questi ultimi due non sono mai stati così espressivi, non hanno mai avuto del reale mordente !!

- BLACKMORE AVEVA UN APPROCCIO ALLA CHITARRA CLASSICHEGGIANTE; UN PO' COME IL TUO ?

Non come me, visto che il suo primo chitarrismo era orientato verso altre cose, forse più bluesy; poi, invece, ha ripreso fughe classiche e le ha trasposte sulla chitarra ed in questo è stato grande.

- QUAL' E' LA TUA ATTITUDINE VERSO LA MUSICA CLASSICA ?

E' ancora la mia principale influenza: io ho sempre amato ascoltarla e studiarla, cercare di capirne i segreti per incorporarli il più possibile. Così mi è sempre piaciuto anche il tentare di riproporre qualche brano classico secondo il mio modo di vederlo e sentirlo. La classica che ascolto di più è legata a nomi come Bach, Vivaldi, Paganini, mentre Mozart - pur se eccellente - è forse un po' troppo allegro per i miei gusti, ma mi ha sempre affascinato il fatto che fosse un genio per come riusciva a comporre così di getto la sua musica senza nemmeno rileggerla...tutte quelle partiture...wow !! Ah, ho dimenticato anche Albinoni e Beethoven...

- QUAL' E', INVECE, LA TUA ATTITUDINE NEI CONFRONTI DELLA VITA DOPO L' INCIDENTE ?

Beh, è normale che sia cambiata in quanto ho rischiato di morire e questo mi ha segnato profondamente, anche se credo che da quel momento in poi ho imparato ad apprezzare di più le cose della vita, fossero anche cose di scarsa importanza. E' tutto registrato nel mio subconscio per cui forse un giorno o l' altro qualcosa riemergerà...per ora ho dimenticato ed assorbito tutto piuttosto bene.

- COM' E' NATO IL TUO STILE UNICO ?

Forse perché ho cercato di inglobare nella mia tecnica il suono del violino e parte della sua tecnica, del suo fraseggio, trasponendolo poi in senso chitarristico: da questo punto esatto si è evoluto il mio stile. Questa è l' idea primigenia, il resto è venuto col tempo e con molto lavoro.

- COME HAI PASSATO I TUOI ULTIMI MESI DOPO LA TOURNEE ITALIANA E COSA CONTI DI FARE ADESSO ?

Ho passato uno splendido Natale a casa mia in Scandinavia, dopo aver terminato quest' ultimo tour che è stato massacrante perché mi ha portato in giro per il mondo nell' ultimo anno e mezzo. Ricordo con emozione l' ultima parte della tournée in Unione Sovietica; là avevamo registrato tutto anche perché si trattava di un evento. Poi il materiale è risultato essere così buono da pensare ad un disco dal vivo che potesse immortalare quel momento e che mi desse anche più tempo per preparare il nuovo 33 in studio.

- HAI GIA' IDEA SU COME SARA' ?

Sì, ho già inciso parecchi spunti e stilisticamente credo che non ci saranno grosse differenze dagli ultimi due lavori. Forse agirò maggiormente sulla compattezza sonora del prodotto, anche se è meglio che ne riparliamo a prodotto realizzato...è meglio non mettere mai il carro davanti ai buoi !

Trascrizione di Valeria Guarnieri.

martedì 6 marzo 2012

Intervista su "Facing the animal", sinfonia e vita privata del 1998

MB: Ciao Yngwie. Come stai?
YM: Oh, Che dire? Sono seduto sul bordo della piscina.
MB: Suona piuttosto positivo in questo momento. Sono del sud di Buffalo, e fa brutto tempo la.
YM: Oh no, questa è Miami Beach. Si, ho appena lavato la mia Ferrari e sono seduto sul bordo della piscina in pantaloncini. Lo amo. Sto facendo circa sei, sette interviste al giorno, perciò pensavo di sdraiarmi vicino alla piscina ed intanto abbronzarmi. Fidati, ora mi abbronzo. Da quando sono con la Mercury, sto facendo tante di quelle interviste che non è sempre divertente. Ma va bene, va bene.
MB: Più pubblicità c'è meglio è, giusto?
YM: Esattamente.
MB: Ho sentito che sei abbastanza appassionato di macchine.
YM: Beh, ho due Ferrari. Ed ho avuto una Maserati ed una Jaguar ed una Mercedes. Ma ora ho solo due Ferrari. Ecco quanto.
MB: Così hai registrato per quindici anni, fino ad ora. Dove ti vedi a questo punto della tua carriera?
YM: Beh, non voglio arrivare a dire che è in cima, esattamente. Ma è comunque il punto più alto della mia carriera, non ci piove. Intendo, artisticamente, e tu lo sai, tanto lontano quanto le mie opportunità come artista, sai avere di volta in volta l'esposizione più adeguata. Sai, non ho fatto solo Facing The Animal, ho anche completato la mia sinfonia che desideravo fare da molto tempo. Ho composto una sinfonia con dodici andature. Si chiama "Concerto Suite For Electric Guitar And Orchestra In E Flat Minor, Opus I" e l'ho registrata con la Filarmonica di Praga. E' in procinto di esser in vendita in autunno. E' già distribuita in Giappone. Perciò sono un ragazzo molto indaffarato. L'anno scorso fu un anno di registrazione di album.
MB: Ne ho sentito parlare. Uscirà come Mercury vero?
YM: Si. Ed anche gli altri tre albums che feci con piccole etichette. Seventh Sign, Magnum Opus, e Inspiration sono tutti in procinto di uscire Mercury. Perciò si, sta andando molto bene.
MB: Ci sarà un mucchio di gente felice di ciò.
YM: Io sono il primo ad esserne felice. Questo di sicuro.
MB: Stai considerando l'idea di un tour con la tua sinfonia?
YM: Si, sarà alla fine dell'anno e l'inizio del '99. Il tour per Facing The Animal è quasi iniziato (NdL: attualmente è già avviato). Sto solo aspettando il mio bambino. Ho un figlio in arrivo, il mio primo figlio e sono molto eccitato all'idea, mi capisci. Sto aspettando lui. Sta per esser tra qualche giorno. E poi cominceremo a provare e partire.
MB: Wow. Congratulazioni.
YM: Grazie. La prossima volta che ci vediamo ti darò un sigaro.
MB: Suona bene. Come credi che il tuo modo di suonare e scrivere sia cambiato con gli anni?
YM: Mah, ovviamente, ora sono molto più legato alla canzone stessa, di quanto lo fossi prima, sai. Ora per me la cosa più importante è la canzone. Gli assoli ci sono. Li metto. Ma la cosa più importante è la canzone. Ed alla fine mi sono sviluppato tremendamente come compositore e scrittore. E di ciò sono molto orgoglioso. Sono molto felice di come le cose stiano venendo fuori.
MB: Chi diresti che ha avuto più influenza nell'aiutarti nel dar forma al tuo stile attraverso gli anni?
YM: Le influenze maggiori sono state di Johan Sebastian Bach, Antonio Vivaldi, e Niccolò Paganini. Senza paragone. Nessun musicista rock nel mondo ha avuto ha avuto tale influenza quanto loro. Quando avevo otto anni, ho avuto il mio primo album dei Deep Purple. E, naturalmente, i Deep Purple erano grandi. Li amo, sai. Ma, non direi che abbiano necessariamente avuto influenza sulla mia musica odierna. Dio, ho 34 anni ora, perciò si parla di ventisei anni fa.
MB: Ci sono dei pezzi in particolare che ti hanno veramente colpito ed inspirato attraverso gli anni?
YM: Nell'ambito classico intendi?
MB: Si.
YM: Potrebbe essere i "24 Capricci" di Niccolò Paganini. Ogni cosa di Johan Sebastian Bach e ogni cosa di Vivaldi. Ed anche qualcuno di Mozart e Beethoven. Ma più il materiale barocco come Bach e Vivaldi. Quel genere di cose.
MB: Hai raccolto così tanto durante la tua carriera, ma se dovessi prendere solo una cosa, cosa saresti più orgoglioso di aver realizzato?
YM: La sinfonia. E' senza dubbio un'impresa. Intendo dire, aspetta sin quando non sentirai questa cosa. Non è divertente. E non è fatto come alcun altro. Semplicemente non è come nulla di nessuno. Perchè, così com'è, è solo chitarra ed orchestra. Non ha batterie rock. Non è musica rock per niente. E' pura musica classica barocca. Io ho composto ogni cosa, ma suona come se giureresti che sia Vivaldi, Bach, o qualcosa del genere. Sai, in quella venatura. E la mia chitarra elettrica è una sorta di solista. E' qualcosa del genere.
MB: Wow. Non vedo l'ora di sentirla. E' qualcosa su cui hai lavorato per anni?
MB: No, ma ciò pensato per anni. Ma non fu realizzabile sino a circa il giugno del '96 nel quale ebbi l'opportunità di aver tempo per farla. Tempo che non avevo mai avuto veramente, prima. Non avevo mai avuto tempo per metterla in piedi. Ma la composi molto velocemente. Composi dodici andature per una novantina di parti d'orchestra in circa tre mesi. Poi, per realizzarla materialmente, ci volle molto tempo, naturalmente. E poi per avere l'orchestra, per avere il giusto maestro, e tutta quella roba, quella si che fu la parte più grossa. Quella fu la parte difficile. Intendo dire che neanche fare il compositore fu facile comunque, ma quello potevo farlo da solo. Quello era qualcosa di cui mi presi cura con i miei principali, e propria materia di studio, così per capirsi. Tranne per trovare la giusta orchestra e roba come quella. Quello era complicato, non è una parte facile. Doveva essere un'orchestra di livello mondiale ed un direttore di livello mondiale. Altrimenti: scordatelo. Cerca di capire.
MB: Oh, si. Tra tutte le canzoni che hai mai scritto, se dovessi sceglierne un paio che hanno più significato per te, quali sceglieresti e perchè?
YM: Una delle più forti, più emotive canzoni che abbia mai scritto è sul nuovo album. Si chiama "Like An Angel". E' sulla mia meravigliosa donna, April. Ora è circa un anno e mezzo che siamo insieme. Mi ha tirato fuori da un canone di vita veramente negativo, e il mio precedente matrimonio fu davvero un problema. Così lei fu davvero un'ispirazione per me. E, sai, io cerco di mettere quanto posso in ogni cosa che faccio. Quando do uno sguardo indietro ad alcune delle mie registrazioni, e non le ascolto mai, ma comunque quando le ascolto, qualcuno le mette su o qualcosa del genere, io sono sul genere "Oh mio Dio! E' terribile. Non va proprio bene". Ma poi mi ridico che sebbene ora possa fare di meglio, quello era il meglio che potevo fare prima. Perciò, sono felice di quello. Perchè non ho mai cercato compromessi. Ho sempre fatto del mio vero vero vero meglio. Che piaccia o meno il mio meglio era tale quanto lo sia adesso, non è rilevante.
MB: Recentemente hai realizzato Facing The Animal. Che tipo di responso stai avendo dalla gente ora, a freddo, che tipo di reazione stai avendo dalla gente?
YM: Veramente buona. Veramente, veramente buona.
MB: Hai cambiato cantante in quest'album. Che effetto ha avuto Mats nell'album?
YM: Un po'. Non troppa. Perchè la differenza tra me e qualsiasi altro chitarrista in una band, è che nel 99,9% di tutte le bands che esistano, il chitarrista viene fuori con un paio di riffs, poi la band si mette insieme e scrive la canzone e poi il cantante salta fuori e canta qualsiasi cosa voglia. Non è il modo in cui lavoro io. Il fatto è, io scrivo ogni cosa - le melodie vocali, la maggior parte dei testi, se non tutti i testi, ogni cosa. E poi il cantante agisce solo come un musicista e fa la sua parte. Lo devo dire, sebbene lui sia un cantante veramente ma veramente bravo. E si, lui probabilmente ha messo un po' più in quest'album di quanto qualsiasi altro cantante che abbia avuto prima.
MB: Cosa ti ha fatto decidere che era ora di cambiare nell'ambito del cantante?
YM: Oh, fu tanto tempo fa. Non potevo proprio stare con quel tipo di Mike Vescera. Doveva andarsene, sai. Aveva un atteggiamento insopportabile. Non voleva cantare i miei testi e altra roba del genere. Così dissi, "Va bene, fan@#o". Feci il mio album Inspiration e su quello ci furono Joe Lynn Turner, Jeff Scott Soto, Mark Boals ed io cantai una canzone. E poi andai in tour con quell'album. E per quel tour ebbi Mark Boals, che è un gran cantante. Ma per qualche ragione, non eravamo destinati. Quel genere di cose. Perciò dopo quel tour, tornai qui e camminai per il mio studio e cominciai a scrivere canzoni. E mi dissi "Ok, sono a posto. Ora ho bisogno di un cantante". E trovai un cantante tramite un mio amico. Ed eccolo qui.
MB: Cosa, per te, rese quest'album veramente speciale da registrare?
YM: Beh, questo è il secondo album che ho fatto nel mio proprio studio. E questa volta, penso che sia la produzione con maggior valore. Sono molto contento di come suona. E' anche fatto molto velocemente, molto, molto spontaneamente e in maniera molto efficiente. Non mi piace sprecare tempo, lo sai. Fu molto rapida la cosa. La ragione del perchè non uscii fino ad ora sta nel fatto che non avevo l'etichetta Mercury. E non volevo più metterlo su piccole etichette. Non ne avevo proprio l'intenzione. Ma il clima nell'industria musicale degli ultimi tre anni non è stato molto facile per tipi come me. Voglio stare con una casa di rilievo, sai. Ma non fu facile. Tuttavia decisi che quello era ciò che doveva esser fatto e, preferibilmente, il mio obbiettivo era tornare alla Mercury/Polygram, perchè quella è l'etichetta dei miei vecchi albums. Perciò decisi di avere l'intero catalogo sulla stessa etichetta. E questo è ciò che abbiamo adesso. Sono estremamente felice di questo. Infatti non posso fermare i salti di gioia.
MB: Il primo brano su quest'album è intitolato "Braveheart". Qualche riferimento al film?
YM: No, non necessariamente. Scrissi la canzone. E poi qualcuno mi disse, "Oh, devi vederti questo laser disc - Braveheart". So che sta per uscirne il DVD, ma ho il laser disc, e mi piace molto, sai? E' come una specie di effetto cinema. Mi piacciono i films. Così cercai il film e mi piacque molto. Era stupefacente. Perciò quello fu solo il titolo provvisorio della canzone. Avevo questa roba Celtica nel brano e cominciai a chiamarlo "Braveheart" come titolo provvisorio. Fu una cosa del genere, nel senso che nella canzone non c'è una volta che Mats canta "Braveheart". Non v'è menzione della parola. Così finimmo per chiamarla "Braveheart" tra me ed il mio co-produttore, a cui sono affezionato. E' un grande, Chris Tsangarides.
Che tipo di tour hai in mente per questo album?
YM: Dunque, come ho detto, appena mio figlio sarà nato, Antonio, il che avverrà probabilmente tra pochi giorni, cominceremo a provare. Poi andremo sulla costa. Partiremo da Miami in un club ma il che è una sorta di riscaldamento.Perciò partiremo da Tampa. Poi in pratica saliremo la costa di New York. E poi, dopo quella, andremo in Giappone per tre settimane e mezzo, o qualcosa del genere. Poi andremo in Sud America per fare un album live. Andremo in Europa e faremo tutta l'Europa. E poi andremo in Nord America e Canada e le faremo tutte. Perciò è un tour piuttosto grande.
MB: Ho sentito voci che dicono che potresti fare un grande tour estivo con Dio, Iron Maiden e W.A.S.P. Che mi dici a proposito?
YM: Si, l'ho sentito anch'io. Sarebbe figo se potessimo farlo.
MB: Mi dici che hai intenzione di fare un album live, dunque?
YM: Si, in Brasile. In Brasile, Argentina, Cile, perchè quando ci suonai per la prima volta nel '96, fui sommerso dalla meravigliosa folla. E non voglio realizzare un album live in Giappone, o qualcosa del genere, come chiunque altro. La gente ha urlato per un mio album live, lo sai. Perciò lo farò, capisci. Ma ho detto al mio manager, gli ho detto, "Non voglio farlo sinchè non lo faremo in Sud America". Perchè, lascia che ti dica qualcosa riguardo la folla in Sud America, sono fott#]@mente fuori di testa. Sono meravigliosi. Il pubblico più pazzo che abbia mai visto. Cantano ogni cosa. Cantano le canzoni strumentali...forte. E' come una folla di una partita di pallone, capisci? Come nel calcio. E' veramente, veramente figo.
MB: E' questo qualcosa che potrebbe uscire durante anno?
YM: Non so nulla riguardo all'uscita, ancora. So che quella giapponese è quest'anno. Lo vogliono quest'anno, perchè loro hanno già Facing The Animal e la sinfonia. Ed i giapponesi vogliono sempre di più, lo sai. Perciò so che sarà in uscita in Giappone quest'anno. Ma non saprei. Penso che probabilmente la Mercury aspetterà. Non so, vedremo.
MB: C'è un mucchio di gente che è curiosa di sapere che chitarrista ti piace ascoltare. Gente ha chiesto qualcosa su artisti come Al DiMeola...
YM: Al DiMeola, è veramente bravo. Non lo ascolto da anni, ma mi piace tanto. E' veramente bravo. Attualmente, è un mio amico. Mi piace Allan Holdsworth. Sai chi è?
MB: Non mi è molto familiare.
YM: E' un tipo che fa genere Jazz Fusion. Suona più come Charlie Parker, ma con una chitarra, non un sassofono. E' imponente. Sai chi è Uli Jon Roth? Era negli scorpions vent'anni fa.
MB: Si, me lo ricordo.
YM: Anche lui è un mio amico. Mi piace un mucchio la sua musica. Ma mi piacciono anche Ritchie Blackmore e Micheal Schenker, sai...la vecchia guardia. Non ho sentito nulla di nuovo come quello.
MB: Hai mai considerato di scrivere un altro album sul genere della tua sinfonia?
YM: Oh, si. Ho intenzione di entrare nel campo delle colonne sonore e cose del genere. Ma non ho intenzione di smettere di fare album rock. Non preoccuparti di quello. Continuerò a far tremare i vetri.
MB: Hai menzionato colonne sonore. Che tipo di aiuto lega il tuo amore per i films e la tua musica?
YM: Beh, la situazione è questa: col presupposto di voler entrare nel campo delle colonne sonore, siccome ho fatto la sinfonia, si stanno aprendo tutti i tipi di porte. Perchè loro andranno a sentire questa e diranno "Whoa, questo tipo conosce la sua materia". Abbiamo già parlato con qualcuno degli studi cinematografici, ma nulla è confermato. Perciò, come sai, io penso che sto per diventare padre e può darsi che non voglia fare concerti tutto il tempo. Posso passare tempo a scrivere musica per i film. Posso fare di tutto. Ma continuerò a fare concerti.
MB: Così si preannuncia un altro anno indaffarato per te.
YM: Oh, si.
MB: Quando scrivi la tua musica, cosa veramente guida le tue forze creative?
YM: Non so. Succede e basta. Viene da dentro di me, da chissà dove. E' bizzarro. Ho scritto ed ho circa un centinaio di nuove canzoni. L'altra sera, ho scritto due canzoni nuove. Ho il mio proprio studio, perciò vado direttamente nel mio studio. E' quello dove feci Inspiration e Facing The Animal. E' proprio qui. Ho questa fantastica casa, tre acri e mezzo, campo da tennis e tutto il resto. Perciò, in pratica, passo la giornata al sole e facendo interviste. Poi me ne esco con April con una delle macchine. Ce ne andiamo a mangiare o a fare compere o qualcos'altro. E poi me ne vado nello studio sino all'una del mattino e scrivo canzoni. E poi esco di nuovo con lei. Ecco cosa faccio. Quella è la mia giornata.
MB: Mi sembra nulla male.
YM: Quello è ciò che faccio, amico.
MB: Qual è l'unica cosa che ancora non hai fatto e ti piacerebbe fare?
YM: Beh, sai cosa ti avrei detto un anno fa circa, sarebbe stata la sinfonia. Perchè era il mio obbiettivo più grande. Ma ora l'ho fatta. Perciò ora ho intenzione di trovare un nuovo obbiettivo, lo sai. Ma non l'ho ancora. Ho fatto più o meno ogni cosa che volevo. Sono molto fortunato da quel punto di vista, ora come ora.
MB: La gente si chiede come considereresti l'idea di fare un album totalmente strumentale.
YM: L'ho già fatto.
MB: La sinfonia?
YM: Rising Force, il mio primo album solista, giusto?
MB: Si.
YM: Va bene, ora se lo moltiplichi per ventimila, hai la mia sinfonia. Non è uno strumentale rock, ma è strumentale, lasciatelo dire. Intendo: ci sono più passaggi, ci sono più assoli in questa che...La tua testa esplode. Null'altro che quarantacinque minuti di assoli. Ecco com'è. E' pazzesco. Non suono un accordo, pensa.
MB: Non vedo l'ora di sentirla.
YM: E' fuori da questo mondo, amico. Te lo dico io. Surclassa ogni cosa che abbia mai fatto prima.
MB: Dove pensi che ti porteranno i prossimi cinque anni?
YM: E' difficile da dire. Andra' tutto più o meno come vada adesso. Provando a fare di meglio di volta in volta.
MB: Hai avuto grande influenza su molti altri musicisti in questi anni. Ci pensi mai? Intendo dire, come ti fa sentire tutto questo?
YM: No, veramente, no. Non ora. Sono un tipo tranquillo. Faccio quello che faccio. Io vado per la mia strada e faccio la mia vita. Non ci bado...Beh, non ci penso seriamente. Ma, sai, non è come "Whoa, senti questo assolo!" Qualche volta sento gente dire roba come "Whoa, non ci posso credere! Ma come fa?" Non so. Io solo, lo faccio, ecco. Non me ne vado in giro pensando "Oh, sono così figo". E sai, è così per tutto. Non ci penso mai. Sono un tipo tranquillo.
MB: Se dovessi descrivere la tua propria filosofia di vita, come la metteresti giù?
YM: Devi essere onesto con te stesso. Devi esserlo. Ma devi avere un'aspirazione, prima di tutto. Devi avere un forte proposito e devi avere un'aspirazione. E non creare compromessi. Non avere compromessi. Questo è il punto. E' molto importante. Ci sono volte in cui non cercare compromessi va a tuo proprio svantaggio ma, alla fine, quello sarà il tuo vantaggio. Quando ogni cosa è detta e fatta, allora comincia a preannunciarsi il tuo vantaggio. Sono rimasto bloccato in questi bui anni in America dove non c'era altro che Grunge, capisci? E mi son detto "Okay, bene. Fallo. Fallo. Vai per la tua strada. Vediamo se tra dieci anni qualcuno si preoccupa di quello che stai facendo...Io non credo. Non sei una cosa concreta". Devi essere concreto, vero. E devi accettare cosa ti da la vita.
MB: Assolutamente. Tu hai una marea di veri fans che ti seguono per tutto il mondo. Quanto è stato importante per te? Col passare degli anni...
YM: Beh, paga i miei debiti ;-) . No. E' più importante che quello. Era una battuta. Lo sai, sono molto devoto ad i miei fans. Ho un fan club e loro spediscono gli album e roba del genere ed io li firmo. Cerco di essere il più disponibile possibile e non è sempre facile. Ci sono migliaia e migliaia di loro, capisci...
MB: Parlando di fans, ho una domanda interessante che uno di loro mi ha posto. Era curioso di sapere come mai la copertina originale di Marching Out non fu mai adottata col CD?
YM: Non ne so nulla. Devi chiedere alla Poylgram riguardo a quello.
MB: Hai menzionato il tuo fan club. So che hanno un sito in Internet. Come vedi Internet come via di comunicazione per interagire coi tuoi fans?
YM: Beh, sembra molto efficiente. Sono abbastanza all'antica, per conto mio. Ho computer e roba del genere, ma non so usarli molto.
MB: Se avessi l'opportunità di tornare indietro e rivivere un passaggio della tua vita e magari cambiare qualcosa di ciò che hai fatto, c'è qualcosa che faresti?
YM: Oh, ho fatto la mia parte di errori. Fidati. Probabilmente sarebbe i miei due matrimoni. Se ne avessi l'opportunità, lo farei. Fu un inferno, veramente un inferno. Oltre che quello, no. Si realistico a riguardo, devi vivere ed imparare. Devi vivere e passare attraverso gli errori e imparare dai tuoi errori. Devi fare degli errori ed imparare "Oh, okay, non posso farlo di nuovo". Ecco come diventi una persona cresciuta. Ecco come diventi maturo.
MB: Hai detto che nell'ultimo album c'è una canzone dedicata ad April. Quanto ha d'impatto nella tua vita, oltre che nella musica?
YM: Lei è il mio angelo, si. E' laggiù, proprio ora. Ha il pancione. Ha senza dubbio un grande impatto su di me. Senza dubbio.
MB: Quando è tutto detto e fatto, come vorresti essere ricordato come musicista?
YM: Beh, fin quando sarò ricordato, mi va bene.
MB: E' gentile lasciare alla gente decidere per conto loro.
YM: Esattamente.
MB: Beh, queste erano tutte le domande che avevo.
YM: Hey, è stato niente male parlarti.
MB: Si, molte grazie, Yngwie.
YM: Ci si vede.

Un'intervista di Matthew Barber
Tradotta da Luca L.D. Lombardi.

venerdì 2 marzo 2012

Intervista breve del 1988

Intervista di Olivier Galan



Nei locali e nelle scuole, il popolo dei chitarristi in erba - sia che suonino a malapena, sia che siano già agili - inneggia ad un nuovo dio che ha pressoché detronizzato il suo maestro Blackmore: Yngwie Malmsteen. Il mito dei guitar heroes ha bisogno di nuove ninfe…una di queste è lo Svedese. Noi abbiamo cercato di sapere perché.




Se c'è un chitarrista nello stesso tempo adorato dai suoi fans e odiato dai suoi detrattori, è appunto Yngwie Malmsteen. L'ardente svedese è tuttavia all'origine di una nuova scuola di chitarristi che vanta contemporaneamente velocità di esecuzione e melodie classicheggianti. Qualsiasi cosa se ne dica, che lo si ami o lo si detesti, Yngwie il Vichingo ha fin d'ora conquistato il suo posto nel Pantheon dei più grandi maestri della sei corde.

- YNGWIE, CHE ATTREZZATURA UTILIZZI SUL PALCO ?

Ora uso delle Fender Stratocaster di un modello particolare perché il manico è ''scalloped'' (cioè la tastiera è stata incavata, permettendo delle variazioni di un quarto di tono secondo la pressione delle dita sulle corde, nda). Questo modello reca anche il mio nome sulla paletta. I pick-up sono Di Marzio, eccetto quello centrale che è un Fender. Durante l'ultima tournée americana ho usato 28 testate e 32 amplificatori Marshall. Tutte le testate Marshall erano dei modelli senza master di una potenza di 50 W. Uso pochi effetti, eccetto un vecchio Echoplex.

- SEI INTERESSATO ALLE CHITARRE - SINTETIZZATORI ?

Il concetto di ''chitarra - sintetizzatore'' mi sembra interessante. Sfortunatamente, tutti i modelli che ho provato non ritrascrivono fedelmente i miei tratti rapidi. Da un momento all'altro li staccano. Queste chitarre possono essere utili a musicisti che non hanno la mia rapidità di esecuzione, ma per quello che mi riguarda penso che sia il caso di aspettare che la tecnica si perfezioni prima di pensare di usarle.

- TU SEI STATO SCOPERTO DA VARNEY, QUAL'E' LA TUA OPINIONE SUGLI ALTRI SUOI ''PUPILLI'', TONY MACALPINE, VINNIE MOORE, PAUL GILBERT E COMPAGNI ?

Tutti questi chitarristi suonano come me. Hanno ascoltato quello che facevo e poi hanno cercato di copiarmi. Nessuno suonavo in quel modo prima di me. E' il mio stile anche se mi hanno molto imitato.

- QUANTO TEMPO AL GIORNO DEDICHI ALLA PRATICA DELLA CHITARRA ?

Fino ad un certo periodo, avevo sempre una chitarra fra le mani, suonavo tutto il giorno. Ora non ne ho più il tempo a causa di queste fottute interviste. (Risate, Yngwie suona con noncuranza la chitarra sin dall'inizio della nostra conversazione, nda).

- COME HAI SVILUPPATO LA TUA TECNICA ?

Non lo so. Tutto quello che suono mi viene naturalmente. Non mi sono mai forzato a lavorare sulle scale per giornate intere. Suonare la chitarra è sempre stato un piacere per me e mai avrei potuto farne una schiavitù, suonando meccanicamente decine di scale. (Se credete a quello che Yngwie ha appena detto, vincete l'oscar dell'ingenuità, nda)

- NELL'ASSOLO DI ''DEJA' VU'' USI UN PEDALE WAH-WAH PER LA PRIMA VOLTA IN UN'INCISIONE. SIGNIFICA CHE STAI CERCANDO DI ALLARGARE IL TUO SPETTRO SONORO ?

No, davvero. Ho sempre adorato Jimi Hendrix e l'uso che faceva di questo pedale. Amo molto questo genere di suoni filtrati. Questo brano si prestava bene a questo tipo di assolo, è per questo che mi sono servito di un pedale wah-wah. Questo però non significa che ne farò un uso sistematico in futuro.

- COME SPIEGHI IL SUCCESSO DEI GRUPPI SCANDINAVI AL DI FUORI DEI LORO CONFINI ?

Non lo so; forse, semplicemente perché questi gruppi sono di un livello equivalente a quello dei gruppi anglosassoni. E' sicuramente una coincidenza; questo si deve più alla qualità intrinseca dei gruppi che alla loro nazionalità. 


Traduzione e trascrizione di Valeria Guarnieri.

Intervista del 1988

GUITAR FORCE - Intervista di Derek Oliver

      Yngwie Johann Malmsteen, 25 anni, riflette per un attimo su un argomento che ha suscitato il suo costante interesse per un bel numero di anni: sé stesso. "Vedo un futuro luminoso - dice - e, se non ti spiace, darei piuttosto rilievo al fatto che non voglio che tutti mi reputino un miserabile bastardo; non lo sono. Mi capisci?" Questo da parte di un uomo che una volta ha detto: "Talvolta raggiungo il punto in cui le mie esperienze sono così estreme che proprio non posso accettare nient'altro che la perfezione totale". Un musicista che si vanta di essere "grintoso, tenace e completamente consacrato al guitar playing": anche questo da parte di un uomo che, quando accenno timidamente a parlare del quasi fatale incidente automobilistico dello scorso anno, ribatte in modo brusco: "Per vari motivi, sembra come se tutti traessero vantaggio dalla mia sfortuna. Così, se non ti spiace, non vorrei parlarne". Proprio così.
      Yngwie J. Malmsteen ed io siamo qui nello studio fotografico di Ray Palmer (nel cuore di Westbourne Grove, Londra), per parlare del suo imminente tour europeo e di altri argomenti adeguatamente approvati. All'inizio, le cose sono lievemente difficili... Il buffo accento svedese - caratterizzato da frasi che raramente finiscono, piene di colpi di tosse e sorsate di caffè - scorre in maniera esitante, ma tuttavia con una convinzione inflessibile. Se Yngwie è tranquillo con le domande, le risposte fuoriescono come un'eruzione vulcanica.

Yngwie Malmsteen:
' "Odyssey" mi piace; penso che sia davvero eccellente. Non sto affermando che è l'album perfetto... quello che sto cercando di dire è che contiene ogni aspetto del mio modo di suonare la chitarra. Avrei potuto senz'altro vendere qualche copia in più, ma io me ne frego perché è il tipo di disco che effettivamente volevo incidere. Può essere che abbia disorientato la gente (riferendosi all'insufficienza delle vendite, nda) perché ci ho messo un po' di tutto. Ho suonato molte canzoni lente e attraenti, qualche canzone heavy metal e molti licks estremamente veloci; così ho pensato che avrebbe accontentato tutti, ma ovviamente c'è ancora molta gente che è confusa del tutto. Tu sai quello che mi dà veramente fastidio. Una volta sono criticato perché suono troppo veloce e dicono 'Non ha feeling', e la volta successiva dicono 'Oh, guarda non riesce a suonare veloce quanto era solito fare'. Un'altra cosa che dicono (imita una voce leziosa, nda) 'Non sa scrivere canzoni, è solo un altro chitarrista'; su questo album ho deliberatamente scritto alcune grandi canzoni come "Now Is The Time", "Heaven Tonight" e "Hold On". Sai che penso? Penso che non capiscano un c***o di me! '


      Scrivo durante il momento più propizio dei sei anni di carriera del guitar hero davvero più dotato del mondo. Con la sua band Rising Force ha realizzato di recente un LP che ha largamente confermato la loro ottima reputazione. La prossima settimana inizieranno il tour inglese, suonando per un totale di nove importanti date, e da qui ripeteranno il processo in molte altre nazioni europee tra cui Francia, Germania, Svizzera, Italia e Scandinavia. Hanno il mondo in mano.
      Mentre il caffé che gocciola dalla tazza di Yngwie minaccia di fuoriuscire e di provocare un caos sul ripiano lucido del tavolo, esamino con attenzione il musicista. E' vestito prevalentemente di nero e la camicia sbottonata fino alla cintola rivela una costituzione robusta e un vario assortimento di ciondoli che pendono dal suo collo. I capelli, arricciati, scendono scomodamente sulle sue spalle e talvolta si scompigliano nella maniera sbagliata. Un paio di stivali bianchi con il tacco cubano gli dà circa un paio di centimetri in più, abbastanza - in effetti - per pensarci su due volte prima di contraddire un soggetto così irascibile.
      Questo è l'uomo che ha portato il guitar playing fuori dal ripostiglio del blues e dentro gli anni '80: ebbene sì, questo è il più grande virtuoso vivente della chitarra. Prima dell'intervista vera e propria, consentitemi di prendere brevemente in considerazione la storia di Yngwie J. Malmsteen. Nato in Svezia il 30 giugno 1963, è cresciuto a Stoccolma con un fratello e una sorella. All'età di 7 anni, spinto da un programma televisivo su Jimi Hendrix, iniziò a suonare la chitarra raggiungendo rapidamente il livello di un maestro. Le prime rockbands (con nomi come Power, Burn e Silver Mountain) sono andate e venute, ma fu solo quando il giovane Malmsteen inviò un demo a Mike Varney della rivista 'Guitar Player' che la faccenda iniziò effettivamente a muoversi. Varney, un uomo con uno spiccato senso degli affari, invitò Malmsteen in America per incidere per la sua etichetta fondata di recente, la 'Shrapnel'. Il 23 febbraio 1983 Yngwie volò in California con la chitarra in mano e si unì ad una nuova band di Los Angeles, gli Steeler, un giovane gruppo che suonava nei clubs e con Ron Keel come cantante. Le prime performances e incisioni come quelle realizzate con gli Steeler, e più tardi con gli Alcatrazz di Graham Bonnet, in brevissimo tempo portarono Yngwie allo status di un rocker di culto. Il 'solo album' di debutto ("Rising Force", Polydor 1984), realizzato precocemente e con grande sicurezza, ha fruttato alla sua musica strumentale un consenso immediato e un certo successo commerciale (specialmente in Giappone, dove già si parlava di lui con venerazione). Da allora tutti i suoi albums hanno venduto sostanzialmente bene - soprattutto per le bands in cui è stato fino a tempi recenti, un settore del mercato del tutto specialistico.
      Al di fuori di questi dati statistici, i Rising Force e Yngwie J. Malmsteen in particolare sono arrivati a possedere un'importanza simbolica. Yngwie è salito alla ribalta nei primi anni '80, un'epoca in cui a dominare le classifiche di "Kerrang!" era maggiormente il taglio dei capelli e in cui anche i video e gli atteggiamenti scenici erano considerati cose essenziali. Durante le interviste, l'axeman è solito professare la ricerca della perfezione e l'avversione alla commercialità. I grandi compositori classici sono stati sempre fra gli argomenti che egli avrebbe trattato, sempre colpendo la posizione più strana con un innocente disprezzo per l'offesa che potrebbe provocare. Per una considerevole minoranza di fans, tutte queste cose gli hanno conferito un irresistibile fascino - accresciuto dal suo aspetto curato ad arte - che non è stato mai del tutto concesso ad altri artisti come Tony MacAlpine e David T. Chastain. Ma al di sopra di tutto c'è il guitar-playing... Malmsteen è emerso come un perfezionista e come un musicista ingegnoso, il cui talento è stato riconosciuto universalmente. La band, nel corso della sua storia, ha conosciuto alcuni cambiamenti.
      Malmsteen ha parlato di espressioni poco amichevoli da parte dei due ultimi managers Andy Trueman e Larry Mazer; le pressioni del successo, soprattutto girando in America, hanno spinto Malmsteen ad assumere e a licenziare un ampio numero di cantanti, mentre i bassisti sono andati e venuti senza indugio (il bassista attualmente in carica è Barry Dunaway). Nemmeno il suo trasferimento da Los Angeles a New York è stato immune da dolore... però, oggi Yngwie - e lo dice con ostinazione - affronta il futuro con una fiducia nella sua abilità maggiore rispetto al passato. I Rising Force fanno una musica perfetta per coloro che sono maldisposti nei confronti dello squallore tipico del 'bonk rock' e insensibili ai richiami di evasione del thrash. La vena di Yngwie - una vena di caparbia indulgenza verso sé stesso - è il vero e proprio elemento che rende la sua emotività così facile da condividere. In occasione del suo più recente LP, i tratti più criticabili del suo stile sembrano annunciati ai quattro venti meno di prima. Misurato e pieno di significato, questo disco promuove il suo talento più come songwriter che come ardente virtuoso della chitarra... un fatto che, prima di ogni altra cosa, appare davvero un'ottima mossa.
      Durante la conversazione, Yngwie ride rumorosamente - un'operazione che si ripeterà con una regolarità sorprendente. Le sue opinioni, formulate in maniera leggermente 'svedese', tendono all'autoritario e al drammatico... nero su bianco, queste opinioni sono inclini ad accantonare l'elemento autoironico. Il chitarrista è così deciso a farmi consapevole del momento in cui siamo faccia a faccia, con una tazza di caffè contro un bicchiere di Coca Cola... Con l'aggiunta di Joe Lynn Turner nelle fila dei Rising Force, Yngwie ha realizzato l'ambizione di una vita in vari modi. Più o meno insensibile alle accuse, egli ha creato con successo un altare vivente all'antieroe Ritchie Blackmore. Sono convinto di questo, sebbene Yngwie non sembri così disposto ad essere portato sull'argomento.


Y.M.:
'Cos'è questa fottuta roba di Blackmore? Guarda, lo amo fino alla morte, ma un gioco qualsiasi non mi entusiasma... in questo periodo sono molto di più un songwriter ed è qualcosa che alcune persone sembrano aver trascurato del tutto. Mi piace avere buoni singers che cantino le mie melodie e questo accade proprio perché Blackmore ha buon gusto - come me, del resto - quando si tratta di scegliere i cantanti. Questa è la sola ragione per cui ho Joe nella mia band.'


      Un quarto d'ora prima che questa intervista avesse luogo, Yngwie ha raccolto una copia sgualcita e macchiata di caffé del n° 207 di "Kerrang!" solo per sfogliarla e mettere apertamente a confronto le notizie riportate dalla rubrica "Mayhem" con una storia secondo la quale Joe Lynn Turner starebbe per abbandonare i Rising Force, mentre Yngwie sarebbe in procinto di unirsi a Ronnie James Dio, irrimediabilmente privo di chitarrista. Dalla sua reazione tempestosa, è ovvio avere notizie fresche da lui.


- UN SODALIZIO DURATO SOLO PER QUESTO DISCO, ALLORA... COME SONO I RAPPORTI FRA TE E JOE?

Ho sentito queste dicerie, ma è la prima volta che le ho davvero viste nero su bianco. Tutto quello che posso dire è che se c'è un problema che mi riguarda, allora fa subito notizia! Ho parlato con Joe due notti fa e tutto andava bene. Guarda, a me il tipo piace e andiamo davvero d'accordo... così, dov'è il problema?

- OK, NESSUN PROBLEMA. TORNIAMO INDIETRO ALL'INCIDENTE D'AUTO (22 GIUGNO 1987): CI PUOI DARE QUALCHE DETTAGLIO?

Ok, se proprio devo... per quanto riguarda l'impatto vero e proprio, non ricordo quasi nulla perché ho sofferto di una completa perdita di memoria. Sono stato in coma per qualcosa come otto giorni e l'auto (una Jaguar decappottabile V-12 E-Type del 1963) è stata danneggiata irreparabilmente... non è rimasto nulla. Per poco non sarei finito davvero 'strizzato'... guarda, preferirei non dire molto su questo argomento... è stato un terribile incidente e non vedo il motivo di aggiungere altro.

- E' SENZ'ALTRO SUFFICIENTE, MA IO SAREI PIU' INTERESSATO AGLI EFFETTI CHE L'INCIDENTE HA AVUTO SU DI TE. CI PUOI DIRE QUALCOSA SU QUESTO?

E va bene, se proprio devo. Ho avuto un'emorragia al cervello e ad un certo punto sembrava che stessi davvero per morire; ora tutti considerano un miracolo il fatto che mi sia ripreso. In un certo senso, sono diventato quasi religioso perché nessuno sopravvive a quel genere d'incidente senza finire come un vegetale... infatti, ruppi con la testa il volante che era di metallo massiccio.

- QUALI SONO LE MOTIVAZIONI CHE TI HANNO SPINTO A TRASFERIRTI DA LOS ANGELES (DOVE TI ERI STABILITO DOPO AVER LASCIATO STOCCOLMA) A MANATTHAN?

Una delle ragioni riguarda la possibilità di un terremoto. Non posso sopportare il pensiero di vivere in un posto dove non si sa mai quando accadrà una cosa del genere... io me ne frego di quello che dice la gente, non voglio vivere lì con quel pensiero. Se ti è capitato di provare una scossa di terremoto, saprai quello che sto dicendo. Beh, c'erano anche altre ragioni, naturalmente! Riguardano un sacco di esperienze poco felici e ho proprio sentito che avevo bisogno di venir via di lì. New York è stato il primo posto che mi è venuto in mente.

- QUANDO E' STATA L'ULTIMA VOLTA CHE SEI TORNATO IN SVEZIA?

Abbastanza di recente, aprile mi sembra... e per fare interviste! Tutto ciò di cui la gente voleva parlare era la solita vecchia roba.

- TI DA' FASTIDIO QUESTO?

Yeah! Mi fa inc***are fino ad un certo grado il fatto che la gente sembri trarre profitto dalla sfortuna e che tutto quello di cui voglia parlare siano le disgrazie che mi sono capitate. Certo, ho avuto un sacco di cose che mi sono andate male - sono stato derubato di tutto il mio denaro, ho rischiato di morire, ho quasi perduto la mia capacità di suonare, e mia madre è morta - ma ora mi sento molto positivo. Mi sono abbondantemente tirato fuori dall'incidente e infine sto iniziando a cavarmela con i miei affari finanziari.

- SEI UNA PERSONA MOLTO SERIA?

Ah, ah!! Ora, ho abbastanza un buon senso dell'umorismo... non te ne sei accorto?

- TI PIACE ESSERE YNGWIE JOHANN MALMSTEEN?

Sì, ma fino ad un certo punto. Io sono realmente come pensa un sacco di gente, ma ci sono anche alcuni aspetti della mia personalità che molte persone vorrebbero eliminare. Guarda, io sono solo un essere umano, ok? Mi ubriaco, mi eccito, sono un essere umano. La mia merda non profuma di rose... tutto il tempo... ah, ah, ah!!

- COME SCEGLI I TUOI AMICI?

Sono molto selettivo. Non scelgo gli 'amici' che vogliono conoscermi soltanto perché sono Yngwie Malmsteen. Al momento, gli amici che avevo prima di venire in America sono ancora i miei migliori amici. Sono una persona estremamente leale, forse la più leale che potresti incontrare. Se trovi un amico in me, non lo perderai mai. Comunque, qualche volta sono troppo leale e la gente usa questo per fottermi... mi è capitato parecchie volte.

- LA GENTE SI ASPETTA CHE TU SIA ARROGANTE?

Quello che realmente mi sorprende è come la gente tragga profitto dalla sfortuna più che da qualsiasi altra cosa. Ma sì, incontro spesso gente che mi accusa di essere un pallone gonfiato, cosa che non è affatto vera. Se qualcuno dice che io sono il più grande chitarrista del mondo, non ci credo automaticamente. Allo stesso modo, se qualcuno dice che sono un cretino, questo non mi fa sentire un cretino... giusto? Andassero a farsi fottere, riguardo a tutta questa cosa io sono neutrale.

- LE CRITICHE T'INFASTIDISCONO?

Un po'... perché i giornalisti non scrivono che in alcune nazioni ho conseguito il disco di platino o che ho avuto la nomination per un Grammy? Perché non vengono fuori con cose positive? Invece no, scrivono roba del tipo che io sono stato 'pescato' a letto con la ragazza del cantante... proprio "Kerrang!" ha detto questo. Non riuscivo a crederci mentre lo leggevo, ma io resisto a questi colpi, sai? Ho avuto avversità peggiori nella mia vita.

- COSI', NON AMI LEGGERE ROCK MAGAZINES...

No, no davvero. Non compro riviste e non ascolto rock. Sono coinvolto nella musica 24 ore al giorno - non solo suonando, ma anche componendo - così, non appena mi si presenta l'occasione di avere del tempo libero, non ascolto musica. Se lo faccio, allora metto su qualcosa di classico. Un tassista non va a casa e guida la sua auto, prende l'autobus, giusto?

- TI SEI MAI SENTITO UN FALLITO?

Pensi mai al fatto che respiri? Io ho pensato a fare coscienziosamente solo una cosa: suonare la chitarra. Se tu venissi a casa mia, non potresti muovere dieci passi senza urtare una chitarra... dovunque tu vada ci sono 50 fottute chitarre che giacciono qua e là. Suonare la chitarra è la mia seconda natura.

- VERAMENTE IO MI RIFERIVO ALLE CONTROVERSIE D'AFFARI...

Ho imparato dai miei errori e sono diventato un uomo d'affari spietato. Ora ho molto di più il controllo di questa situazione. Ero abituato ad avere troppa fiducia in alcune persone, ma quei giorni sono finiti. Ma, tornando alla tua domanda, nessuno potrebbe mai indurmi a smettere di fare quello che voglio fare. Per quanto mi riguarda, io posso solo andare avanti e, se qualcosa non va, desidero solo di farla meglio.

- SEI INFORMATO SUI NUOVI GRUPPI SVEDESI, COME GLI ALIEN AD ESEMPIO?

No, non li ho mai sentiti, ma so che ci sono alcuni buoni gruppi che stanno iniziando ad emergere. Non sto facendo l'arrogante, è proprio così... come ti ho già detto, non ascolto il rock.

- CHE MI DICI DI JOHN NORUM?

Penso che il suo album sia molto buono ed è un mio grande amico. Sai che ho suonato sull'album di sua sorella Tone? In una canzone dal titolo "Porn Or Return".

- HAI FATTO ALTRE SESSIONS?

Oltre a questa e a "Hear' n' Aid", no. Stavo per incidere qualcosa per un film, ma non penso che la faccenda si concluderà.

- ALCUNI CHITARRISTI HANNO COMPLETATO LA CARRIERA SUONANDO SUI DISCHI DI ALTRI ARTISTI. COSA TI HA TRATTENUTO?

Ascolta, già non ho tempo sufficiente per fare i miei dischi! Parlando seriamente, sono molto impegnato con la mia carriera e le occasioni giuste non si sono presentate. Sono più che disposto a suonare sugli albums di qualcun'altro, ma non mi è stato offerto il genere di cosa che mi interessava.

- QUALE DIREZIONE PRENDERA' IL TUO PROSSIMO ALBUM?

Non voglio solo suonare la chitarra più veloce di chiunque altro... l'ho già fatto! Ora sono più coinvolto nella stesura delle canzoni, nella produzione e nell'arrangiamento e ho appena cominciato a scrivere i testi per il mio prossimo LP. Se la gente non gradisce quello che faccio, allora mi dispiace, ma è un disastro. Sto facendo quello che mi piace e non sono preparato a soddisfare nessuno, eccetto me stesso. Possono prendere o lasciare, io ho rinunciato ad impressionare la gente. E poi, io non sto per fare qualcosa che mi è stata ordinata da qualcuno come la casa discografica o Joe Lynn Turner. Se non ti piace quello che ascolti, allora temo che dovrai comprare il disco di qualcun'altro. E' molto difficile predire il futuro e non ho una sfera di cristallo, ma potrei facilmente vedermi proseguire nella direzione in cui sto andando ora.

- ALCUNI DEI TUOI FANS PIU' DEVOTI PENSANO CHE POTRESTI ESSERE PIU' PURISTA. HANNO PAURA CHE CORRI IL PERICOLO DI DIVENTARE TROPPO COMMERCIALE.

E così, chi vuole dipingere un quadro con un solo colore? C'è bisogno di sfumature, chiaroscuro, contrasti ed energia... sono tutti così fottutamente di vedute limitate! Leonardo da Vinci dipinse la Monna Lisa ed è la stessa cosa che chiedere perché tutti gli altri suoi dipinti non furono esattamente gli stessi. E' una follia; io voglio migliorare, ma trovo gente che mi dice che di suonare la solita merda... andassero a farsi fottere!

- HAI ASCOLTATO L'ULTIMO DISCO DI IMPELLITTERI?

Allora (scuote la testa da una parte all'altra, nda) vuoi che io dica cattiverie? Vuoi questo, vero?

- VOGLIO SOLO CHE TU RISPONDA ALLA DOMANDA...

Bene, ho ascoltato una sola canzone.

- COSA NE HAI PENSATO?

Quanti industriali giapponesi di auto ci sono? E' simile, imparano a battere a macchina più rapidamente di qualcun'altro senza pensare a quello che scriveranno. Sono stato spesso accusato di suonare veloce, ma io cerco solo di fare ciò che è giusto per la canzone. Comunque, quando ho sentito il suo materiale, mi ha dato l'impressione che cercava di suonare più veloce della fottuta velocità del suono. Non suonava pulito e le note davvero non si distinguevano... non mi piace essere negativo ma questo è davvero quello che mi è sembrato. E' una buffa storia, ma questo tipo, Chris Impellitteri, una volta venne da me al "Rainbow" di Los Angeles e mi disse: 'Yeah, ho suonato quel genere di materiale per anni e ora tu sei diventato famoso per primo.' Senza offesa, qui stiamo avendo a che fare con una persona disperata... voglio dire, venire a parlarmi di una cosa del genere! Comunque, questi nuovi chitarristi suonano così tanto come me che talvolta penso di essere proprio io a suonare!

- PENSI CHE GLI ALTRI MUSICISTI SIANO IMPAURITI DALLA TUA ABILITA'? EDDIE VAN HALEN, PER ESEMPIO?

Non provo assolutamente sentimenti negativi nei confronti di Eddie Van Halen, sebbene egli possa provare stupore per la mia personalità. Questa è un'idea sbagliata perché sono sempre dipinto come un tipo del tutto insolente e forse lui ha paura che stia per fare l'arrogante, cosa che non sono. Ah, ah, ah!!! Non hanno nulla da temere.

Traduzione e trascrizione di Valeria Guarnieri. 

Intervista su "The Seventh Sign" 1994

Intervista di Bill Ebner


Dal momento in cui Yngwie Malmsteen, nel 1983, scese dal volo 401 delle Linee Aeree Scandinave sulla terra di Los Angeles, le voci già correvano...tutti volevano sapere due cose: chi era questo chitarrista e come accidenti si pronunciava il suo nome. Il giovane svedese era giunto in America su invito del guru della chitarra Mike Varney, che voleva Yngwie per incidere un album con il bassista Billy Sheehan (all' epoca nei Tales) e il batterista Leonard Haze (Y & T). Invece, Yngwie finì per unirsi agli Steeler di Ron Keel e da lì ha completamente cambiato l' aspetto del guitar playing nell' heavy metal. Il disco degli Steeler resta un classico underground con vendite che, negli Stati Uniti, superano le 100.000 copie attraverso la distribuzione indipendente.

"Quando ero negli Steeler - ricorda Yngwie - misi completamente sottosopra Los Angeles...nessuno riusciva a credere alla maniera in cui io suonavo. Non avevano mai sentito nulla del genere e molte persone, come Ozzy e Dio, avevano l' abitudine di venire a controllarmi perché ero qualcosa di nuovo e sensazionale. Tutti mi volevano." Una dozzina di anni, due case discografiche, otto albums da solista, una quantità incalcolabile di musicisti di contorno, un incidente quasi fatale (a seconda della persona con cui parli, Yngwie si è schiantato con la sua auto contro un albero oppure l' albero è entrato in collisione con la sua macchina) e una controversia con la legge (di questo parleremo più avanti). Yngwie è ancora qui a proporre alle folle il suo stile neoclassico che non scende a compromessi. E' venuto a reclamare il suo posto tra gli artisti più ispirati del momento. Porta con sè un nuovo album, "The Seventh Sign", una nuova band, una nuova casa discografica e un nuovo vigore nel songwriting e nella sua impresa di porre il suo nome sia sulla punta della lingua sia su quella delle dita di un' altra generazione di musicisti, specialmente qui negli Stati Uniti dove molte cose sono cambiate dal tempo dell' apogeo di Yngwie. "Foundations" ha posto al principe svedese domande sulle glorie passate, sui progetti futuri e su tutte quelle dicerie riguardanti il presunto tentato omicidio di sua moglie...

- E' INTERESSANTE VEDERE QUANTO SIA DIFFERENTE IL TUO APPEAL NEL MERCATO INTERNAZIONALE. IN GIAPPONE E IN EUROPA HAI MANTENUTO UNA NOTEVOLE POPOLARITA', MENTRE QUI NEGLI STATES LE COSE SEMBRANO ESSERSI ALQUANTO CALMATE.

Secondo il mio punto di vista, gli Stati Uniti sono un mercato molto ristretto.

- COME MAI ? I GENERI MUSICALI SONO PUBBLICIZZATI...

Gli Stati Uniti non danno sostegno ad un' ampia gamma di stili. Se c'è qualcosa, è estremamente alla moda; se non segui le mode, sei considerato come un vecchio cappello. Non è come all' estero dove hanno una grande devozione per gli artisti.

- NON E' TRASCORSO MOLTO TEMPO DA QUANDO IL MERCATO FU INVASO DA COPIE DI YNGWIE...

Fu ridicolo ! Penso che questo fatto abbia tolto mordente al mio impatto complessivo e ritengo che la mia influenza avrebbe avuto un impatto maggiore, se l' imitazione non fosse stata così dilagante e diffusa.

- CON TUTTI CHE CERCANO DI COPIARE I PEARL JAM, IRONICAMENTE SEI DIVENTATO PARTE DELLA NUOVA ALTERNATIVA.

Yeah, è interessante ! Ritengo vergognoso il fatto che oggi la gente stia cercando di emulare quella roba, non è buona musica. Capisco perché il grunge ha successo, nel Paese c'è la recessione e queste bands dipingono negativamente ogni cosa, l' atteggiamento è molto ribelle e cose di questo genere. So che i giovani si attaccano a questo perché sentono di non avere un futuro...dicono 'Fanc**o', sai ? E' questo genere di cosa. D' altronde, quando oggi sfogli una rivista specializzata e vedi una lezione con i chitarristi dei Pearl Jam o qualcuno di quel genere, è una cosa del tutto sbagliata. Questa gente potrebbe solo prendere delle fottute lezioni, non darle. Ma, hey, 'c'est la vie', giusto ? Eh, la merda capita...se quella roba è ciò che andrà di moda, allora, sai, che ci posso fare io ? Le mode vanno e vengono, come...la biancheria intima !

- PARLACI DEL NUOVO ALBUM. SEMBRA UN DATO DI FATTO: OGNI VOLTA CHE C' E' UN NUOVO ALBUM DI YNGWIE, C' E' UNA NUOVA BAND CHE LO ACCOMPAGNA.

Beh, sai, è come tutte le cose...se non funziona, devi provare qualcosa di differente. Molte volte i musicisti della mia band sono stati davvero buoni, ma durante i tours non sempre erano all' altezza per quanto riguarda il vigore e la personalità...allora trovi che la miscela effettivamente non può funzionare. Comunque, con l' attuale gruppo, per il momento va bene.

- COME HAI MESSO INSIEME LA TUA LINE-UP PIU' RECENTE ?

Allora, il tastierista, Mats Olausson, è un...'sopravvissuto'. Il nostro batterista, Mike Terrana, l' ho trovato per mezzo di Jeff Scott Soto e Mike Terrana ci ha segnalato il nostro bassista, Barry Sparks. Per quanto riguarda il cantante...beh, stavo scrivendo molte canzoni - una sessantina o giù di lì - e iniziai a pensare: ' Wow, qui che cosa potrò mai fare con un cantante !'. Così ho iniziato a cercare un cantante, andando dappertutto e chiedendo a tutti, anche ad alcuni cantanti con cui avevo lavorato in precedenza come Jeff Scott Soto e Joe Lynn Turner. Poi qualcuno m' indirizzò a Mike Vescera e quando lo sentii, pensai: ' Wow, questo è fottutamente grande !'. E' davvero buono, il tipo. Così è venuto a Miami e, non appena è sceso dall' aereo, l' ho portato nel mio studio, gli ho fatto cantare "Never Die" dal nuovo album e l' ha imparata piuttosto in fretta; ero davvero contento di questo ragazzo. E' proprio il tipo di cantante che io avevo sempre cercato per quanto riguarda l' estensione, la potenza, il vibrato...tutto, insomma. Sul conto di questo ragazzo non posso che dire cose piuttosto positive...è davvero piacevole, fantastico, divertente.

- HAI MAI CONSIDERATO DI ESSERE NUOVAMENTE COINVOLTO IN UNA SITUAZIONE DI GRUPPO?

Sì, ho preso in considerazione quest' evenienza molte volte. Il problema deriva dal fatto che sono estremamente creativo e inflessibile, specialmente quando si arriva al punto di scrivere. Sarebbe veramente difficile per me rimanere inattivo e non essere il protagonista; questo è l' unico motivo, davvero. E' una situazione che non si confà al mio modo di essere, ho bisogno di essere...tutto ! Ho proprio questo incredibile impulso di comporre e suonare la musica. Questo è davvero l' unico ostacolo nel vedermi coinvolto in una situazione di gruppo.

- IN CHE COSA PENSI CHE QUESTO ALBUM SIA DIFFERENTE DAI TUOI LAVORI PRECEDENTI ?

Ritengo che sia il migliore che io abbia mai fatto. Penso che il mio songwriting mostri una maturità più evidente e che sia altrettanto maturato il mio stile. Quello che effettivamente apprezzo di quest' album è che davvero mi sono dedicato al songwriting e all' arrangiamento. Ho proprio lavorato molto su questi aspetti e penso che l' album lo mostri.

- COM' E' LAVORARE CON UN' ETICHETTA INDIPENDENTE MOLTO PIU' PICCOLA DOPO ESSERE STATO CON DELLE MAJORS COME LA MERCURY E L' ELEKTRA ?

Non sono ancora del tutto sicuro, è ancora presto per dirlo...ma, riguardo a questo, mi trovo davvero a mio agio. Tom Lipsky (il vice presidente dell' etichetta) e tutto lo staff della CMC mi stanno davvero mettendo a mio agio; ho la sensazione che si stiano realmente prendendo cura di me. Nelle etichette più grandi, per la maggior parte del tempo, mi sono sentito come se fossi in quinta linea o qualcosa del genere. E' meglio essere curati da un' etichetta più piccola che essere buttati qua e là in una più grande.

- NON FAREI IL MIO DOVERE SE NON TI CHIEDESSI QUALCOSA CIRCA QUELLO CHE E' ACCADUTO TRA TE E LA POLIZIA POCHI MESI FA. COS' E' SUCCESSO REALMENTE ? SECONDO I MEDIA, SEMBRAVA CHE TU AVESSI PERSO LA TESTA E PRESO TUA MOGLIE IN OSTAGGIO.

OK, ti dirò esattamente quello che è successo. Mia suocera stava visitando la nostra casa e aveva minacciato me e mia moglie Amber - che all' epoca era la mia fidanzata - dicendo cose del tipo che se sua figlia non mi avesse lasciato, mi avrebbe fatto sbattere in prigione. Amber voleva dirle che non poteva fare questo, ma sua madre ha continuato a ripetere le sue minacce, promettendo di riportare la mia fidanzata con sè in Arizona. Io ridevo dell' intera faccenda. Comunque, mia moglie tenne duro, sai, dicendo ' Non sento ragioni, lo amo e voglio stare con lui !'. Così, alla fine, un mattino presto, io ed Amber ci siamo svegliati e c'erano qualcosa come 40 agenti della squadra SWAT che mi cercavano ! Apparentemente, mia suocera aveva chiamato la polizia e aveva detto che io stavo tenendo Amber in ostaggio con un' arma. Quelli l' avevano presa sul serio, ma hanno finito per arrestare anche lei. E' completamente e fottutamente pazza. Davvero non è stato divertente, anzi, è stato così oltraggioso...

- COM' E' STATA RISOLTA LA SITUAZIONE ?

Beh, non c'erano accuse incalzanti o altro perché l' intera faccenda è stata fottutamente appianata !

- VISTO CHE SIAMO IN TEMA DI PETTEGOLEZZI, HO SENTITO CHE STAI PER SCRIVERE E INCIDERE UNA CANZONE PER UN FAMOSO CAMPIONE GIAPPONESE DI WRESTLING...

(Ride) Allora, in Giappone hanno una federazione di wrestling come quella americana, ma in Giappone lo è davvero...loro picchiano davvero a sangue. C'è un notevole giro di denaro, ma questo sport non è troppo popolare presso il pubblico rock. Stanno cercando di allargare la base dei fans, così la mia etichetta giapponese mi ha chiesto di comporre un tema musicale per il loro campione. Sarà una cosa molto energica, in stile 'Rocky'.


Malmsteen è tornato dunque nel circo dell' Hard Rock, sperando di mettere tutti fuori combattimento con "The Seventh Sign", disponibile a partire dal 9 maggio 1994.


Traduzione e trascrizione di Valeria Guarnieri.

Intervista su "Alchemy" del 1999

Intervista a cura di Enrico De Paola


Con una nuovissima lineup che registra la presenza di vecchie conoscenze rispondenti ai nomi di Mark Boals (voce), Barry Dunaway (basso), John Macaluso (batteria) e Mats Olausson e con il rinnovato moniker dei Rising Force, Yngwie è tornato per esibire tutto il suo innegabile talento e la sua invidiabile tecnica strumentale. Non è la prima volta che ho avuto l'opportunità di intervistare il noto axe man svedese e quindi conosco bene i suoi atteggiamenti ben poco benevoli, soprattutto nei confronti dello sfortunato giornalista di turno. Oggi però, mi sono ritrovato di fronte ad un uomo che non conoscevo: Malmsteen sembra essere diventato stranamente meno scontroso, oserei perfino dire amichevole e divertente. E' stato davvero un piacere constatare con quanto entusiasmo quest'eccellente musicista sia riuscito a comunicare con Metal Hammer. Vita, opera e miracoli del fondatore del chitarrismo neoclassico appaiono finalmente senza veli attraverso un'intervista a nostro parere particolarmente riuscita.

- PER ''ALCHEMY'' HAI RISPOLVERATO IL VECCHIO MONICKER DEI RISING FORCE. COME SPIEGHI QUESTA SCELTA ? COME MAI SEI TORNATO AD INCIDERE DISCHI CON I RISING FORCE E SOPRATTUTTO CHI SONO I RISING FORCE ?

Ho semplicemente pensato che poteva essere una buona idea quella di utilizzare il nome dei Rising Force. Non c'è nulla di strano o incredibile dietro questa scelta anche perché i Rising Force sono Yngwie Malmsteen e Yngwie Malmsteen significa Rising Force. Si tratta di un binomio inscindibile e quindi non vedo quale sia il problema. Spetta solo a me decidere se incidere i dischi con il mio nome o con quello dei Rising Force, ah, ah, ah !! Credo che il feeling e l'atmosfera che si respirano durante le tracce incluse in quest'album siano per certi versi accostabili ai Rising Force. Nello stesso tempo, però, ti rendi conto che "Alchemy" presenta anche del materiale completamente nuovo. So di non essere stato molto chiaro, ma purtroppo non riesco a spiegarmi in modo diverso. Spero che riusciate a capirmi.

- VUOI DIRE CHE, NONOSTANTE ''ALCHEMY'' SIA UN NUOVO DISCO DI MALMSTEEN, HAI TRATTO ISPIRAZIONE (ALMENO IN PICCOLA MISURA) DAL PRIMO PERIODO DEI RISING FORCE ?

Sì, in un certo senso è vero quello che stai dicendo, ma questo non significa che con "Alchemy" sono tornato indietro nel tempo. Non vi sto riproponendo vecchi pezzi che furono ritenuti poco validi in passato. Ciò che vorrei sottolineare, invece, è che questa volta non ho inciso né ballads né qualsiasi altro genere di brani commerciali come "Heaven Tonight". Ho realizzato un disco completamente estremo, in ogni sua parte. Sono estreme le parti strumentali così come sono altrettanto estremi i testi delle canzoni. Ho scritto inoltre delle lyrics molto oscure e misteriose.

- PER INCIDERE ''ALCHEMY'' HAI POTUTO BENEFICIARE DELL'APPORTO DI MARK BOALS, UN CANTANTE CHE CONTRIBUI' ALL'OTTIMA RIUSCITA DI ''TRILOGY'', OVVERO UNO DEI DISCHI MIGLIORI (SE NON ADDIRITTURA IL MIGLIORE) DELLA TUA CARRIERA. PRIMA DI ARRUOLARE MARK, PERO', CONTATTASTI JOHN WEST, IL CANTANTE DEGLI ARTENSION, CHE OGGI E' DIVENUTO IL SINGER DEI ROYAL HUNT. PUOI RACCONTARCI CHE COSA E' ACCADUTO ESATTAMENTE ?

La verità è che John West ha lavorato con me per soli 5 minuti !

- PERCHE' ?

Perché è un perfetto idiota ! Non è nessuno, anche se non sembra esserne consapevole. Cantanti come Joe Lynn Turner, Graham Bonnet, Jeff Scott Soto o Mark Boals sono artisti rinomati nell'ambiente musicale odierno perché hanno un certo nome che sono riusciti a conquistarsi con il trascorrere del tempo e, quindi, possono anche permettersi di assumere comportamenti 'poco gradevoli'. Riesco anche a capire un atteggiamento di questo tipo da parte di musicisti di una certa fama, ma è completamente assurdo accettare situazioni analoghe nel caso in cui si tratti di gente completamente sconosciuta come John West. Quando non sei assolutamente nessuno e ti viene offerta la possibilità di diventare qualcuno, dimostri di essere solo uno stupido se ti comporti in modo inadeguato alle circostanze. E questo individuo, credimi, è stato solo un perfetto imbecille ! Il problema è che, quando sei agli inizi della tua carriera artistica, devi accettare il fatto di dover mangiare un bel po' di merda. Quando ho fatto parte degli Steeler o degli Alcatrazz, ad esempio, non mi sono affatto divertito, ma grazie a queste bands sono riuscito a costruirmi un nome di tutto rispetto. Prima di intraprendere la carriera solista, ho dovuto accettare di seguire una strada a me poco gradita. Non credo che si possa aggiungere altro in proposito. Per me quest'uomo è un perfetto idiota.

- VUOI DIRE CHE ANCHE TU SEI STATO COSTRETTO AD INGOIARE QUALCHE 'ROSPO' DI TROPPO ?

No, assolutamente, non mi sembra giusto esprimere il concetto in questo modo. Non è questo il punto. Ho dovuto, però, accettare qualche compromesso perché sapevo che questo era l'unico modo per riuscire a diventare qualcuno.

- E QUINDI CREDI CHE JOHN WEST NON ABBIA SAPUTO COGLIERE L'OPPORTUNITA' CHE GLI STAVI OFFRENDO…

Well, se fosse stato un po' intelligente, oggi avrebbe potuto cantare sul mio nuovo disco e conseguentemente il suo nome sarebbe diventato più conosciuto. Io non so se questo 'essere vivente' riesca finalmente a capire che non è proprio nessuno, che non conta ancora nulla. Se fosse stato un tantino più astuto, si sarebbe comportato diversamente e avrebbe cercato di agire con più cautela. Non appena si è presentato davanti a me, invece, ha cominciato a dire amenità di ogni sorta. Mi sono bastati pochissimi secondi per esclamare: ''Oh, no, no, no ! Oh, shit ! Vai fuori ! Non voglio avere nulla a che fare con un essere insignificante come te ! Stammi lontano ! E' stato sufficiente sentirlo aprire bocca per capire che non meritava di cantare sul mio disco.

- MA COME MAI HAI PENSATO DI CONTATTARE PROPRIO JOHN WEST ? CHI TI HA SUGGERITO IL SUO NOME ? HAI MAI POTUTO ASCOLTARE QUALCHE ALBUM DEGLI ARTENSION ?

Yeah ! Mi fu consigliato da un tastierista chiamato Vitalij Kuprij (giovane musicista di grande talento e attuale leader degli Artension, nda). Un giorno Vitalij mi chiamò decantandomi le qualità canore di John West. Questo ragazzo sembrava veramente entusiasta al punto che gli chiesi di spedirmi un disco della sua band. Ascoltai la voce e mi convinsi che sarebbe stata una buona idea quella di provare a contattare John West.

- E PERCHE' HAI DECISO DI RICHIAMARE MARK BOALS ?

Perché siamo grandi amici da molto tempo e Mark ha una bella voce. Riusciamo a lavorare molto bene insieme. Mark, inoltre, è un vero professionista e sa stare al suo posto, conosce bene il suo ruolo e le sue capacità. Solitamente i cantati incontrano qualche problema quando devono lavorare con i chitarristi perché vorrebbero scrivere tutti i testi delle canzoni. Con Mark, però, non sono mai sorti problemi di questo genere.

- SUL TUO NUOVO ALBUM C'E' UNA CANZONE CHE S'INTITOLA ''LEONARDO'' E FRA I RINGRAZIAMENTI PRESENTI NEL BOOKLET COMPARE IL NOME DI LEONARDO DA VINCI…

Sì, Leonardo Da Vinci ! (Il nome viene pronunciato scandendo bene ogni singola lettera, nda).

- NOTO CON PIACERE CHE HAI UN'OTTIMA PRONUNCIA DELLA LINGUA ITALIANA. CONOSCI QUALCHE PAROLA DEL MIO PAESE ?

Sì, ma solo alcune come 'molto bene' e 'Brunello di Montalcino' ah, ah, ah…Tornando alla tua domanda iniziale, rispondo dicendoti che sono sempre stato molto affascinato dalla figura di Leonardo Da Vinci. Credo sia stato indubbiamente una persona geniale ! Basta pensare a tutto ciò che è stato capace di creare con i suoi esperimenti e la sua immaginazione. E' per questo motivo che, quando mia moglie mi suggerì di scrivere una canzone su Leonardo Da Vinci, non esitai ad accontentarla. ''Leonardo'' è una delle poche canzoni per cui ho scritto prima i testi e poi la musica.

- NON CREDI CHE ANCHE LA MUSICA DI QUESTA CANZONE SI DIFFERENZI IN PARTE DALLO STILE A CUI CI HAI ABITUATO DURANTE IL CORSO DEI TUOI ALBUM ? LA PARTE INTRODUTTIVA E L'USO DEI CORI IN LATINO RIESCONO A CREARE UN FEELING EPICO PIUTTOSTO INUSUALE PER LE TUE COMPOSIZIONI…

I cori seguono lo stile dei canti gregoriani. Adoro poter stupire la gente come in questa occasione, ah, ah, ah…la mia soddisfazione è massima proprio quando ricevo commenti del tipo: "Wow, ehi aspetta, cos'è quel pezzo ? E' incredibile !". Non immagini l'emozione che provo ! Qualche giorno fa ho incontrato Steve Vai poiché dovevamo scattare qualche foto insieme per la copertina di una rivista specializzata giapponese per chitarristi e, quindi, ne abbiamo approfittato per suonare. Dovevi vedere la faccia di Steve Vai ! Non ha mai smesso di dire: "Wow !" Adoro ricevere questo tipo di feedback dalla gente.

- SO CHE ULTIMAMENTE SEI DIVENTATO ANCHE 'GIORNALISTA' POICHE' CURI UNA RUBRICA DEL MAGAZINE "GUITAR WORLD". IMMAGINO CHE TU RICEVA UN COMPENSO MOLTO SOSTANZIOSO IN CAMBIO DEI TUOI ARTICOLI…

No, non è così. Mi chiesero semplicemente di scrivere per questa rivista ed io accettai l'incarico volentieri. Mi sembrò un'iniziativa interessante per cui valesse la pena spendere un po' del mio tempo.

- RICORDO CHE QUANDO FILMASTI ALCUNE VIDEOCASSETTE DIDATTICHE PER CHITARRISTI, DICHIARASTI DI ESSERTI ANNOIATO MOLTISSIMO…

Ho terminato di filmare un'altra videocassetta circa una settimana fa. Molto probabilmente s'intitolerà ''Full Shred''.

- SI TRATTA DI UN'ALTRA VIDEOCASSETTA DIDATTICA PER CHITARRISTI ?

No, direi di no, perché questa volta mi sono limitato a suonare senza dare troppe spiegazioni. Faccio solo qualche breve commento prima della mia esecuzione e poi comincio subito a suonare, ah, ah, ah…in modo davvero molto veloce ! In questo video non troverete una vecchia serie di esercizi riproposti sia nella versione rallentata sia in quella più veloce. Ogni singolo episodio è stato registrato in una sola e unica soluzione, quella più veloce ovviamente ! Fra i brani presentati ricordo volentieri "Blitzkrieg", "Blue", "Far Beyond The Sun", "Seventh Sign" e alcuni episodi tratti da "Demon Driver" e "Never Die".

- C'E' CHI SOSTIENE CHE POTREMO PRESTO VEDERTI IN AZIONE CON IL G3 AL FIANCO DI STEVE VAI E JOE SATRIANI. CONFERMI O SMENTISCI QUESTE VOCI ?

In effetti, mi chiamano continuamente per chiedere la mia disponibilità. Forse il prossimo anno riusciremo davvero a realizzare qualcosa di concreto. Per il momento, però, abbiamo solo discusso l'idea di poter suonare insieme senza decidere nulla di preciso. Ad ogni modo io non ho alcuna riserva in proposito. Mi auguro quindi che l'iniziativa possa andare in porto. Quando sento Joe Satriani per telefono, non faccio altro che dirgli che sono ben felice di poter far parte del G3.

- SCUSA, YNGWIE, MA SONO MOLTO STUPITO DI SENTIRTI COSI' DISPONIBILE AL DIALOGO E ADDIRITTURA PROPENSO A SUONARE CON ALTRI CHITARRISTI. HAI SEMPRE VOLUTO ESSERE AL CENTRO DELL'ATTENZIONE DI TUTTI, RIFIUTANDO CATEGORICAMENTE DI CONFRONTARTI CON ALTRI GUITAR HEROES, MA IN QUESTO MOMENTO MI SEMBRI COMPLETAMENTE DIVERSO. CHE COSA TI E' SUCCESSO ?

Hai ragione, sono diverso ! Oggi sono più calmo, sono meno scontroso e sono diventato più responsabile. Sono molto felice in questo momento perché sono stato travolto da alcuni eventi che hanno rivoluzionato la mia vita. Probabilmente il fatto di essere diventato padre di un bambino deve aver influito in qualche modo sul mio carattere. Ma sono anche molto entusiasta per la mia ultima release ! Credo che sia un album di grande valore, ritengo che questo sia il mio disco migliore. Molti dicono che "Alchemy" è uno dei migliori capitoli della mia carriera, ma io invece penso che sia il migliore in assoluto. E' l'album più onesto e sincero che io abbia mai inciso ! Se da un lato sono diventato più affabile e sereno nella vita di tutti i giorni, dall'altro ho imparato a scaricare tutta la mia aggressività sulla musica che compongo. E' proprio questa caratteristica che mi distingue da quello che ero in passato. Una volta ero molto più irascibile e questo atteggiamento mi portava ad incidere delle canzoni quasi pop. Oggi, invece, sono molto più calmo nella vita di tutti i giorni, ma la mia musica è diventata molto più aggressiva. Penso che se sei in pace con te stesso, anche la musica che componi risulta essere differente e in definitiva più avvincente. Sono davvero soddisfatto perché ho una bella famiglia, ho prodotto un album eccellente e ho una nuova band di tutto rispetto.

- QUANTI MESI HA ADESSO TUO FIGLIO ANTONIO ? RACCONTACI COSA COMBINA IN CASA MALMSTEEN…

Ha un anno e sei mesi. E' sempre ovunque, in ogni luogo. Gli piace osservare tutto ciò che lo circonda e ne combina sempre di tutti i colori. E' completamente crazy ! E' meraviglioso !

- E SCOMMETTO CHE QUANDO URLA SI FA SENTIRE…

No, assolutamente. Devo riconoscere che Antonio è un bambino molto tranquillo sotto questo punto di vista. Ovviamente è pur sempre un bambino, ma è felice e mostra di sapersi divertire. Ha così tanti giocattoli da fare invidia a chiunque altro. E' bellissimo poterlo portare con me in giro per il mondo.

- QUAL'E' STATO IL GIOCATTOLO PIU' COSTOSO CHE GLI HAI REGALATO ?

Oh, gliene ho fatti così tanti ! Un giorno gli ho regalato una fedele riproduzione della mia chitarra, ma dalle dimensioni ridotte. Poi gli ho regalato un paio di catenine d'oro.

- SO CHE HAI DATO MILLECINQUECENTO DOLLARI IN BENEFICENZA PER LA LOTTA CONTRO IL CANCRO…

Sì, perché non avrei dovuto farlo ? Mi sembra che sia un'ottima causa, non credi ? In realtà, molti dei miei soldi sono finiti in mano anche ad associazioni che proteggono gli animali, ai terremotati e a molti altri soggetti che hanno destato la mia attenzione. Se hai la possibilità di aiutare qualcuno, devi fare qualcosa realmente per lui.

- SONO SEMPRE PIU' STUPITO DALLE TUE AFFERMAZIONI, MA TORNIAMO A PARLARE DEL DISCO. L'ULTIMO BRANO PROPOSTO, ''ASYLUM'', E' UN PEZZO STRUMENTALE DI LUNGA DURATA SUDDIVISO IN TRE PARTI. FORSE LE TUE INTENZIONI ERANO QUELLE DI SUONARE QUALCOSA CHE POTESSE SUSCITARE AMPI CONSENSI SULLA SCIA DELL'OTTIMO SUCCESSO CHE RAGGIUNGESTI IN PASSATO CON ''TRILOGY SUITE OP: 5" ?

No, ho semplicemente pensato di incidere qualcosa di terribilmente difficile da eseguire, qualcosa che fosse in grado di scoraggiare chiunque, me compreso. Ho cercato di superare me stesso. Ho voluto capire fin dove potevo arrivare e che cosa potessi raggiungere. Volevo poter concepire un brano veramente estremo e ci sono riuscito. Anche ''Blitzkrieg'' non è da meno.

- DURANTE LA SCORSA INTERVISTA CHE REALIZZAMMO LO SCORSO ANNO (PER UN'ALTRA TESTATA) MI DICESTI DI NON SENTIRE MAI LA NOSTALGIA DELLA SVEZIA E DI TUTTI QUEI LUOGHI OVE HAI TRASCORSO LA TUA INFANZIA. PERCHE' ?

Sai, quando svolgi un lavoro come il mio, ti ritrovi sempre in posti diversi e sei pieno di impegni. Per questi motivi non riesci neanche a trovare il tempo per pensare. Questo è un lavoro che richiede molto tempo e professionalità. Non puoi permetterti di pensare ad altre cose.

- EPPURE L'ULTIMA VOLTA CHE CI SIAMO VISTI MI DICESTI CHE, TALVOLTA, SENTI LA NOSTALGIA DI MIAMI, DOVE VIVI ABITUALMENTE, MA NON DELLA SVEZIA. E' RISAPUTO CHE HAI UN PESSIMO RAPPORTO CON IL TUO PAESE NATIO. PERCHE' ADESSO VUOI NEGARLO ?

Ti sbagli. Mi piace la Svezia, anche se in passato ho avuto qualche problema ad accettare alcuni comportamenti da parte della gente del posto. Ma il passato è passato. Oggi la situazione è molto differente, oggi mi sento molto legato alla Svezia. Quest'anno, infatti, ci sono andato tre volte. Adesso anche la stampa specializzata svedese, un tempo avversa nei miei confronti, mi sta concedendo molto spazio e sono comparso spesso anche in televisione. Posso dire senza esitazione di avere un ottimo rapporto con la gente del mio Paese.

- QUALI SONO I RICORDI PIU' PIACEVOLI E QUALI, INVECE, QUELLI PIU' TRISTI DELLA TUA VITA TRASCORSA IN SVEZIA ?

Il ricordo più triste è sicuramente legato all'inizio del 1988, quando mia madre scomparve. Il ricordo più piacevole ? Non te lo so dire perché dovrei farti un lungo elenco.

- CHE COSA ODI DELLA SVEZIA E COSA, INVECE, ADORI INCONDIZIONATAMENTE ?

Odio soprattutto le pessime condizioni atmosferiche e, qualche volta, anche il temperamento delle persone. Adoro, invece, trascorrere qui il periodo estivo e vado matto per il cibo svedese…è il Paese in cui sono cresciuto. Prima era l'unico luogo che conoscevo e quindi non potevo valutarne i pregi e i difetti con obiettività. Oggi, invece, poiché ho avuto l'opportunità di vedere quasi ogni parte del mondo, sono in grado di formulare un giudizio più attendibile che, tuttavia, non è proprio entusiastico nei confronti della Svezia. Il problema è che gli Svedesi non sono sempre di ampie vedute, ma vivono nel proprio mondo dimenticandosi di ciò che esiste al di fuori.

- IN PASSATO, TI FU OFFERTA LA POSSIBILITA' DI DARE LEZIONI DI CHITARRA PRESSO IL CELEBRE GIT, MA RIFIUTASTI…

Sì. C'è solo una persona che al mondo che potrà diventare mio allievo e questa persona è mio figlio. Lui potrà beneficiare della mia presenza e di lezioni esclusive. Voglio poter insegnare a mio figlio come si suonano la chitarra, la tastiera, la batteria e qualsiasi altro strumento musicale.

- E COSA FARAI NEL CASO TUO FIGLIO NON DIMOSTRASSE UN VERO E PROPRIO INTERESSE PER LA MUSICA ?

Well, non sarebbe un grosso problema. E' giusto che ciascuno di noi segua la propria strada. Gli lascerò fare ciò che vuole senza imporgli nulla, ma per il momento non posso evitare di costruirgli intorno un ambiente musicalmente molto ricettivo.

- CREDI CHE SI POSSANO TRARRE EFFETTIVI BENEFICI GRAZIE ALLA FREQUENZA ASSIDUA DI LEZIONI DI MUSICA ?

Sì e no. Ci sono persone che ne hanno bisogno e altre che al contrario non necessitano affatto di alcun supporto didattico. Ci sono anche molte persone che, nonostante frequentino assolutamente specifiche lezioni, non riescono a trarre alcun beneficio da tutti i propri sforzi. Non è vero che chiunque può diventare un grande musicista, bisogna avere talento. La musica è un'arte e come tale non può essere insegnata come una qualsiasi altra materia didattica ! E' questo il problema sostanziale.

- QUALI SONO I TUOI PROSSIMI IMPEGNI ?

Tour, tour e ancora tour. Comincerò dall'America per finire in Nuova Zelanda, Australia, Thailandia, Giappone, Corea. A Natale farò un piccolo break per poi ricominciare con un tour che abbraccerà moltissimi paesi europei e americani. Spero, infine, di poter suonare accompagnato da una vera e propria orchestra e di dedicarmi alla composizione di un nuovo album in studio.

Purtroppo lo spazio è tiranno come sempre e quindi siamo stati costretti a tagliare buona parte di questa oceanica intervista.

Trascrizione di Valeria Guarnieri.