Intervista di Piergiorgio Brunelli
L'ultima (e prima volta) che Malmsteen ha suonato a Londra fu al Marquee ed in quella occasione fu oggetto di un clamoroso equivoco. In quei giorni si parlava quasi solo ed esclusivamente di Bruce Springsteen che era in città e si apprestava a suonare concerti allo stadio di Wembley. L'assonanza tra i due nomi è ovvia anche a chi non si intende di musica e la cosa fu sufficiente per attirare una marea di persone in Wardour Street, nella speranza che quello di Yngwie fosse un show 'segreto' del Boss. Singolare fu il vedere lo svedese entrare nel locale circondato di guardie del corpo e da un muro di indifferenza.
Dopo 4 anni Yngwie ricorda ancora quella sera…
Y.M.: Ero, purtroppo, consapevole di quello che stava succedendo e dell'equivoco. Non è una cosa che amo ricordare. Lo show fu OK ma non mi divertii dopo quel preambolo.
-COME MAI NON HAI BASATO LA TUA CAMPAGNA DI PIU' SUL MERCATO EUROPEO ED HAI LASCIATO SCORRERE TUTTO QUESTO TEMPO PRIMA DI TORNARE IN TOUR DA QUESTE PARTI ?
Fino ad ora sono stato gestito da managers terribili che credevano solo nel mercato americano. Sono stato derubato di 7 milioni di dollari per tutto quello che ho fatto fino ad ora e la loro politica era quella secondo la quale l'eccessivo costo di suonare in Europa non gli avrebbe consentito di fregarmi altro denaro, perché nessuno ci avrebbe guadagnato. Ho sempre voluto suonare.
-PER TE ''ODYSSEY'' ERA QUASI L'ALBUM DELLA VERITA'. COM'E' ANDATA LA TOURNEE AMERICANA ?
Abbastanza bene…quella giapponese è andata meglio. Gli States non sono stati all'altezza delle previsioni perché il mercato era assai magro con 5 grosse bands in tournée allo stesso tempo. L'album, in retrospettiva, non ha raggiunto le quote che mi aspettavo a causa della scarsa promozione. Musicalmente, credo di poter dire, che non mancasse di nulla, combinando sia l'aspetto heavy che quello classico che quello commerciale. E' andato meno bene di quanto pensassi.
-SENZA OFFESA, MA MI PARE CHE ANCORA TI MANCHI QUEL QUID CHE TI FA PASSARE DALLO STATUS DI GUITAR HERO A QUELLO DI ARTISTA DI SUCCESSO INTERNZAIONALE. E' PIU' LA GENTE CHE VIENE AL CONCERTO PER VEDERE TE CHE SUONI LA CHITARRA CHE NON QUELLA CHE VIENE PER VEDERE UNA BAND IN AZIONE.
Io faccio quello che mi piace e non cambio direzione. Se la gente è così ottusa che non riesce a capire che con un album come ''Odyssey'' cerco un po' di accontentare i gusti altrui, beh, non so che cosa dire. O ti accusano di essere troppo oscuro, oppure ti accusano di essere troppo commerciale. Credo che la gente sia stata assai confusa da questo album perché c'erano inclusi tutti gli aspetti. Avrebbe dovuto accontentare tutti, ed invece no. Che cosa vogliono da me ? Datemi una chance. Il pubblico mi considera un chitarrista, ma, in primis, sono un compositore e, poi, un chitarrista. Non sono solo un eroe della chitarra, c'è qualcosa di più in me che dovrebbe essere individuato ed apprezzato.
-L'ARRIVO DI JOE LYNN TURNER HA MIGLIORATO O PEGGIORATO LE COSE ?
A me piace molto come persona, ma sfortunatamente non è stato l'asso nella manica che mi aspettavo che fosse. Mi aspettavo che elevasse il progetto molto più di quanto non abbia fatto. Non è solo colpa sua, però le cose sono rimaste come prima per quello che riguarda la band.
-HAI INTENZIONE DI CONTINUARE IL TUO RAPPORTO DI LAVORO CON JOE ?
Per ora sì, non ci sono state conversazioni avverse a ciò. Ci sono stati molti pettegolezzi a riguardo, ma lui non mi ha detto nulla delle sue intenzioni. Ha lavorato con i TNT per un po' di backing vocals, ma è ancora il mio cantante. Ultimamente non ci siamo visti molto, anche se da sei mesi abitiamo entrambi a New York.
-QUANTO TI HA INFLUENZATO L'INCIDENTE D'AUTO CHE HAI AVUTO L'ANNO SCORSO IN CALIFORNIA ?
Inizialmente era un fatto fisico, perché ero abbastanza malmesso. Mi sono ripreso perfettamente fisicamente e mi sento meglio di prima. Mentalmente ha cambiato alcune idee sulla vita.
-DAL VIVO SEI SEMPRE IL MAESTRO DI CERIMONIE, IL MAGO DAI MILLE TRUCCHI ALLA CHITARRA, ECC…COME ACCIDENTI FAI A SUONARE A QUELLA VELOCITA' E NON FARE UN MARE DI ERRORI, ANCHE CONSIDERATO CHE LA TUA CHITARRA ASSUME, SPESSO, POSIZIONI IMPROBABILI PER UN CHITARRISTA ?
Non faccio errori, perché ho sviluppato uno stile in cui posso gettare la chitarra per aria e riuscire ancora a suonarla senza sacrificare nessun accordo. Se non ci fossero tutte quelle improvvisazioni spettacolari sarebbe come ascoltare un disco ed allora che cosa ci viene a fare la gente ai concerti ? Non mi è mai piaciuto starmene fermo impalato facendo scoppiare una bomba qua e là o sparare un laser per far divertire il pubblico. Preferisco divertirlo con la mia performance sia musicale sia fisica. Non è facile suonare in quel modo, credimi. Ci vuole tanto lavoro ed esperienza per riuscire e c'è sempre il dilemma tra il voler suonare pulito ed il non voler sembrare un novellino. Credo di essere arrivato ad un punto in cui appaio abbastanza bilanciato in tutti i sensi.
-SUONI SEMPRE LO STESSO ASSOLO ?
No, è sempre diverso e non lo provo mai. Lo creo al momento e lo stesso accade anche sul disco.
-TI CAPITA MAI DI TROVARTI A SUONARE QUALCOSA CHE HAI GIA' ESEGUITO PRECEDENTEMENTE PER ERRORE ?
Raramente mi capita di farlo e, se succede, succede all'inizio dell'assolo dopodiché parto per la tangente.
-SPENDI MOLTO TEMPO CON LA CHITARRA A FARE PRATICA ?
No, non ho mai passato ore alla chitarra a fare delle scale e tantomeno di questi tempi lo faccio. Quando prendo in mano la chitarra suono, non faccio pratica. Mi diverto con la chitarra, se fai pratica ti annoi e diventi statico e ripetitivo. Io cerco di evitarlo ed improvvisare per espandere il mio orizzonte.
-I CHITARRISTI LEADERS DI UNA BAND SEMBRANO SEMPRE ESSERE PERSONE DIFFICILI DA ACCONTENTARE, LO SEI ANCHE TU ?
No, non credo di essere difficile e dispotico, solo non ho trovato il cantante giusto ed ho dovuto fare dei cambiamenti. Potrei essere assai più arrogante di quello che sono. Nonostante sia in una posizione di comando cerco sempre di ascoltare l'opinione di chi mi sta attorno. Non seguo necessariamente quello che mi dicono, ma, almeno gli do una chance. Credo che quella domanda dovrebbe essere fatta a quelli che lavorano con me, so che non credono che io sia uno stronzo. Sono fermo nelle mie decisioni perché non mi piace perdere tempo, ma cerco di farlo senza dare fastidio a nessuno.
Trascrizione di Valeria Guarnieri.
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