giovedì 1 marzo 2012

Intervista del 1992

TUTTO INFIAMMATO!! ALLA VIGILIA DELLA DISTRIBUZIONE DEL SUO SETTIMO ALBUM "FIRE AND ICE", IL GUITAR HERO SVEDESE SI "INFIAMMA" CON MARK BLAKE.



Yngwie Malmsteen:
'Io non seguo le mode e mai lo farò! Ho istituito il mio stile personale, ho un sound molto riconoscibile. Non posso indicare una differenza tra un album degli Skid Row e uno dei Poison: per me queste bands non hanno un sound riconoscibile, suonano tutte allo stesso modo!'


      Chiedi alla maggior parte dei gruppi o degli artisti rock che cosa pensino delle altre bands e dei colleghi musicisti e spesso è quasi impossibile convincerli a scendere dalla barricata ed esprimere onestamente le loro opinioni. Il chitarrista svedese Yngwie Malmsteen è un'eccezione a questa regola e lo fa con prontezza: la cosa più rilevante è che egli attira ben poche persone se colpisce qualcuno durante un commento casuale sullo stato attuale del mondo del rock e sul suo personale approccio alla musica.

      Mai, da quando Yngwie Malmsteen entrò in scena otto anni fa come il chitarrista di successo che suonava negli Alcatrazz insieme all'ex cantante dei Rainbow Graham Bonnet (dopo un periodo trascorso a fianco del cantante Ron Keel nella band Steeler di Los Angeles), ha attirato su di sè un tale grado di pubblicità negativa, dovuta in gran parte alle sue opinioni franche e all'incrollabile fiducia in sè stesso. Effettivamente, Malmsteen l'egocentrico ha troppo spesso minacciato di offuscare Malmsteen il musicista.

      Un recente cambiamento di compagnia discografica, dalla Polygram all'Elektra, ha annunciato la distribuzione del settimo album solista di Malmsteen "Fire And Ice". Un disco che, come i suoi predecessori "Eclipse" e "Odyssey" (il risultato finale di una breve collaborazione con l'attuale frontman dei Deep Purple, Joe Lynn Turner) trova il ribelle chitarrista intento in ulteriori tentativi di fermare le sue dita che corrono su e giù, a cento miglia all'ora, lungo i tasti e di concentrarsi, invece, sull'arte di scrivere canzoni.

      Se Yngwie abbia avuto successo nel mettere a tacere le critiche abituali, è una questione ancora aperta. Se non siete mai stati in grado di tollerare le acrobazie di Yngwie sui tasti, allora è improbabile che "Fire And Ice" cambi le vostre opinioni, ma certamente l'album troverà favorevoli i fans di Malmsteen in tutto il mondo. Per canzoni come l'imminente singolo "Teaser", l'album prosegue con l'incisivo stile rock melodico già evidente in "Odyssey", mentre, per il resto, c'è abbondanza di un guitar work ingiustificato e pretenzioso. Mettete Yngwie - che ama ancora dannatamente mettersi in mostra - di fronte a questo...

Y.M.:
'Una buona canzone è sempre questione di gusto!' - annuncia il chitarrista, ridendo ironicamente - 'Il mio primo album fu una raccolta di assoli, lo ammetto, ma da allora ho composto canzoni: "Eclipse" fu una raccolta di canzoni hard rock. Ho fatto questo a partire da "Trilogy" nel 1986, così non riesco a capire questa strana opinione che la gente ha. Ritengo di essere stato ingiustamente accusato di masturbarmi con la chitarra!'


      Malmsteen sembra essere caduto in basso agli occhi di alcune persone per il fatto che la sua definizione di 'buona canzone' coincide troppo spesso con brani in cui la chitarra è essenzialmente la forza dominante di una dimensione che va ben oltre quelle delle normali rock bands. Anche su "Fire And Ice" compaiono canzoni che incominciano ingannevolmente semplici e che occasionalmente acquistano un improvviso e preoccupante affondo nel regno dell'assolo neoclassico in cui - secondo alcune orecchie almeno - troppo spesso il guitar hero finisce, limitando la canzone stessa. Le legioni dei suoi fans senza dubbio approveranno e Yngwie Malmsteen è convinto che "Fire And Ice" sia un altro passo da parte sua per mettere insieme le canzoni giuste per mezzo della band giusta, contrapposta ad un gruppo di session men senza volto che suonano il secondo violino rispetto a quella chitarra.

Y.M.:
'Questo è il secondo album in cui ho lavorato con questi ragazzi - Goran Edman (voce), Mats Olausson (tastiere) e Svante Henryson (basso) - solo il batterista è differente: ora stanno cominciando a sentirsi una band, una band che lavora musicalmente e che sta iniziando a lavorare su un livello personale.'


Ti hanno aiutato a scrivere il materiale per "Fire And Ice"?

Y.M.:
'No, finora non c'è stato alcun coinvolgimento nella stesura delle canzoni. Fa eccezione "I'm My Own Enemy", canzone di cui Goran ha scritto le parole: è stato ispirato dal fallimento del suo matrimonio. Ironicamente, ogni persona che ha sentito l'album si è convinta, a torto, che io avrei scritto questa canzone su me stesso. Detto questo, devo parlare del titolo dell'album, "Fire And Ice". E' l'emblema della mia vita: ogni cosa è molto buona o molto cattiva, non sembra esserci alcuna via di mezzo. Quando mi sentirò pronto scriverò con il resto del gruppo, ma in questo momento sono molto creativo. In realtà, non sono così geloso nei confronti di quello che faccio, nonostante alcune cattive esperienze che ho avuto quando ho lavorato con altre persone.'


Persone come Joe Lynn Turner?

Y.M.:
'Quello fa parte del passato. Ero molto contento dell'album "Odyssey", ma veramente non mi sento disposto a battibeccare con qualcun'altro; semplicemente, non lavorerò in questo modo. Così, al momento, sono sicuro di essere in una situazione di pieno controllo perché sento fortemente quello che faccio. E' la maniera in cui io lavoro e non presento le mie scuse per questo. Se alla gente questo non sta bene, allora può lasciare la band.'


      La chiara visione di come la sua musica dovrebbe essere presentata è stata ovviamente ciò che ha accelerato la "partenza" di Yngwie dalla Polygram.

Y.M.:
'Ero così frustrato con la Polygram' - spiega - 'penso che non capiscano proprio le rock bands! I Kiss li hanno lasciati (veramente no, nda) e pure i Rush. Invece, all'Elektra sono più interessati e sin qui è andato tutto bene. Okay, è una rottura di palle fare 12-15 interviste al giorno, ma, se vuoi vendere dischi, si deve fare. Per lo meno, all'Elektra sono un esempio. Credo che alla Polygram stiano progettando di distribuire una compilation, ma questo non ha niente a che fare con me, ricaveranno appena qualche soldo in più dal mio nome. Ho un'idea approssimativa delle canzoni che conterrà... ci saranno "Black Star" e "Heaven Tonight", ma non so cos'altro inseriranno.'


      Senza tener conto delle riserve della critica, la popolarità di Yngwie nella sua natìa Svezia, negli USA e soprattutto in Giappone è stata sempre consistente.

Y.M.:
'Il Giappone è sempre stato un buon mercato; laggiù ottengo sempre i dischi di platino. Cominceremo un tour come headliners in America e poi andremo in Australia e in Europa con date importanti in città come Parigi e Londra. I concerti svedesi sono sempre parte di un ritorno a casa per quanto riguarda i fans, ma ora, dopo aver vissuto in America per nove anni, mi considero americano.'


      Ma nonostante le consistenti vendite di dischi, Yngwie deve ancora raggiungere il livello di successo che, a suo avviso, gli è dovuto.

Y.M.:
'Mi ha fatto diventare pazzo il fatto che non stavo ottenendo il riconoscimento che sentivo di meritare quando ero con la Polygram' - annuncia - 'Quando vedo alcune delle bands che hanno avuto successo da quando ho iniziato ad incidere dischi divento matto, non riesco ad ammetterlo!'


      Questo, però, può essere provato con il fatto che la musica di Yngwie Malmsteen è troppo indulgente verso sè stessa, oserei dire datata, per alcuni fans dell'hard rock: questo spiega il fatto che, in otto anni di carriera, il guitar hero non ha mai raggiunto i livelli di notorietà e di pubblico apprezzamento di cui altri godono. Dopo tutto ciò, questa è l'era in cui i Guns'n'Roses, gli Skid Row e i Metallica dominano nel mercato discografico il posto un tempo occupato da Gillan e dai Rainbow. Qualunque siano le tue personali opinioni sulle mode attuali nella musica rock, il gusto del pubblico sembra volgersi lontano dal genere di musica che tu suoni. Yngwie non è convinto...

Y.M.:
'Essere definito "datato" è un complimento per quanto mi riguarda!' - esclama - 'Lo considero come una reazione positiva perché odio questa nuova musica. Ho amato gli anni '70: Jimi Hendrix, Led Zeppelin, Deep Purple erano vera musica e io credo di portarmi dietro una tradizione iniziata da gruppi come quelli. Ad eccezione dei Kings X, penso che tutte le nuove bands suonino come merda di cane. Warrant e Poison non sono veri musicisti, questa gente può andare a farsi fottere... jeans strappati e teste mezze rasate non sostituiscono il talento!'


      Sentimenti ammirevoli, ma il talento virtuosistico è effettivamente un requisito essenziale per una rock band? L'alchimia, l'attitudine e l'abilità di scrivere una canzone non sono forse più importanti di un titolo della Royal School Of Music? Yngwie non è d'accordo.

Y.M.:
'E' un ritorno all'etica punk' - protesta il chitarrista - 'e io ho provato disgusto per quella merda sin dal primo momento: non era musica, era rumore e mi ha completamente disgustato. Ritengo che ognuno abbia diritto ad un'opinione, ma rifiuto di essere crocifisso per la mia. Io sono estremamente fiducioso in me stesso, perché so esattamente che cosa voglio e in che cosa credo. Se mi viene posta una domanda risponderò onestamente e alcune persone sono troppo dei fottuti inetti per affrontare questo. Sono accusato di avere un ego smisurato perché le cose fuoriescono da ogni misura. Di solito vado d'accordo con le persone, ma non sembra che io vada d'accordo con te... sono convinto che già mi detesti e che scriverai quello che vuoi! Non seguo le mode e mai lo farò: ho il mio stile personale e questa è la cosa più importante. Credo che quello che sto facendo è giusto e chiunque mi critica può andare a farsi fottere!'


      In realtà, sarebbe quasi una delusione se Yngwie Malmsteen la prendesse con fliosofia e diventasse mite e cortese come tante persone, inclusa la sua nuova etichetta; se diventasse così, probabilmente piacerebbe. Il suo rigido credo in ciò che fa e il suo pressoché fanatico rifiuto di accettare critiche o altre opinioni lo ha ovviamente tenuto in vantaggio per oltre sette anni. E' rassicurante trovare un musicista totalmente consacrato alla sua musica e forte abbastanza per non accettare le scelte facili e iniziare a suonare secondo le mode attuali, anche se ha una tendenza ad attaccare indiscriminatamente coloro che non condividono le sue opinioni. Alla fine, è la musica stessa la cosa più importante e mentre "Fire And Ice" non è il mio album del mese, quelle persone che sono state sopportate da Malmsteen in questi anni potrebbero considerarlo un altro piacevole capitolo nella sua carriera. Detto questo potrei sottolineare che Yngwie e io non abbiamo cambiato le carte questo Natale.

Traduzione e trascrizione di Valeria Guarnieri.

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