venerdì 2 marzo 2012

Intervista breve del 1988

Intervista di Olivier Galan



Nei locali e nelle scuole, il popolo dei chitarristi in erba - sia che suonino a malapena, sia che siano già agili - inneggia ad un nuovo dio che ha pressoché detronizzato il suo maestro Blackmore: Yngwie Malmsteen. Il mito dei guitar heroes ha bisogno di nuove ninfe…una di queste è lo Svedese. Noi abbiamo cercato di sapere perché.




Se c'è un chitarrista nello stesso tempo adorato dai suoi fans e odiato dai suoi detrattori, è appunto Yngwie Malmsteen. L'ardente svedese è tuttavia all'origine di una nuova scuola di chitarristi che vanta contemporaneamente velocità di esecuzione e melodie classicheggianti. Qualsiasi cosa se ne dica, che lo si ami o lo si detesti, Yngwie il Vichingo ha fin d'ora conquistato il suo posto nel Pantheon dei più grandi maestri della sei corde.

- YNGWIE, CHE ATTREZZATURA UTILIZZI SUL PALCO ?

Ora uso delle Fender Stratocaster di un modello particolare perché il manico è ''scalloped'' (cioè la tastiera è stata incavata, permettendo delle variazioni di un quarto di tono secondo la pressione delle dita sulle corde, nda). Questo modello reca anche il mio nome sulla paletta. I pick-up sono Di Marzio, eccetto quello centrale che è un Fender. Durante l'ultima tournée americana ho usato 28 testate e 32 amplificatori Marshall. Tutte le testate Marshall erano dei modelli senza master di una potenza di 50 W. Uso pochi effetti, eccetto un vecchio Echoplex.

- SEI INTERESSATO ALLE CHITARRE - SINTETIZZATORI ?

Il concetto di ''chitarra - sintetizzatore'' mi sembra interessante. Sfortunatamente, tutti i modelli che ho provato non ritrascrivono fedelmente i miei tratti rapidi. Da un momento all'altro li staccano. Queste chitarre possono essere utili a musicisti che non hanno la mia rapidità di esecuzione, ma per quello che mi riguarda penso che sia il caso di aspettare che la tecnica si perfezioni prima di pensare di usarle.

- TU SEI STATO SCOPERTO DA VARNEY, QUAL'E' LA TUA OPINIONE SUGLI ALTRI SUOI ''PUPILLI'', TONY MACALPINE, VINNIE MOORE, PAUL GILBERT E COMPAGNI ?

Tutti questi chitarristi suonano come me. Hanno ascoltato quello che facevo e poi hanno cercato di copiarmi. Nessuno suonavo in quel modo prima di me. E' il mio stile anche se mi hanno molto imitato.

- QUANTO TEMPO AL GIORNO DEDICHI ALLA PRATICA DELLA CHITARRA ?

Fino ad un certo periodo, avevo sempre una chitarra fra le mani, suonavo tutto il giorno. Ora non ne ho più il tempo a causa di queste fottute interviste. (Risate, Yngwie suona con noncuranza la chitarra sin dall'inizio della nostra conversazione, nda).

- COME HAI SVILUPPATO LA TUA TECNICA ?

Non lo so. Tutto quello che suono mi viene naturalmente. Non mi sono mai forzato a lavorare sulle scale per giornate intere. Suonare la chitarra è sempre stato un piacere per me e mai avrei potuto farne una schiavitù, suonando meccanicamente decine di scale. (Se credete a quello che Yngwie ha appena detto, vincete l'oscar dell'ingenuità, nda)

- NELL'ASSOLO DI ''DEJA' VU'' USI UN PEDALE WAH-WAH PER LA PRIMA VOLTA IN UN'INCISIONE. SIGNIFICA CHE STAI CERCANDO DI ALLARGARE IL TUO SPETTRO SONORO ?

No, davvero. Ho sempre adorato Jimi Hendrix e l'uso che faceva di questo pedale. Amo molto questo genere di suoni filtrati. Questo brano si prestava bene a questo tipo di assolo, è per questo che mi sono servito di un pedale wah-wah. Questo però non significa che ne farò un uso sistematico in futuro.

- COME SPIEGHI IL SUCCESSO DEI GRUPPI SCANDINAVI AL DI FUORI DEI LORO CONFINI ?

Non lo so; forse, semplicemente perché questi gruppi sono di un livello equivalente a quello dei gruppi anglosassoni. E' sicuramente una coincidenza; questo si deve più alla qualità intrinseca dei gruppi che alla loro nazionalità. 


Traduzione e trascrizione di Valeria Guarnieri.

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